La notizia dello sbarco in Italia di Simon Cowell, il temuto e famosissimo inventore dei più appassionanti talent show del mondo basterebbe da sola a far schizzare in alto il gradimento di Italia’s Got Talent. “Non si era mai mosso in un altro programma” dicono gli organizzatori di Sky Italia, che si sono assicurati il re mida della tv per la finale del 14 maggio.
Ma da qui a quella data ci saranno puntate live del programma in onda il giovedì su Sky Uno che promettono di superare la media di un milione di spettatori ottenuta finora (4 milioni se si considerano repliche, Cielo e streaming).
Il talent dell’italianità creativa, così come era stato annunciato qualche mese fa alla partenza, quest’anno nonostante il passaggio alla tv a pagamento ha fatto breccia. “Merito della produzione di Sky che per mezzi e cura io non avevo visto prima” dichiara orgoglioso Claudio Bisio, uno dei mattatori della giuria. Con lui, Nina Zilli, Frank Matano e Luciana Littizzetto hanno iniziato a lavora nel 2014 per scegliere tra 15mila iscritti i 28 performer che si daranno battaglia in queste ultime fasi della trasmissione. Vanessa Incontrada, conduttrice in gran rispolvero, è entusiasta: “Per la prima volta da quando faccio questo mestiere, mio figlio di 6 anni e i suoi amichetti si sono interessati a quello che faccio, mi hanno chiesto dei segreti dei partecipanti. Vogliono sapere i bambini, significa che il programma ha una presa anche su quel pubblico”.
E il 40% di share presso la fascia 8-14 ne è una conferma. Perché piace così tanto un programma spensierato di questi tempi? Due spiegazioni da due giudici: “La creatività nasce sempre da momenti di crisi e ci sono delle cose incredibili da vedere”, dice Frank Matano, primo volto di youtube in Italia a essere stato preso da una tv generalista. I video di Matano su Internet erano irresistibili e quella goliardia l’attore americano-napoletano l’ha saputa riportare con intelligenza nel programma di Sky. Seconda spiegazione made in Littizzetto: “Ora che manco la politica offre spunti di satira come quando c’era Berlusconi, non ci resta che ridere e intrattenere. Mi rendo conto che soprattutto in questi giorni noi sembriamo dei giullari a confronto di quanto succede nel mondo. Ma questo è il nostro mestiere e credo che tutti noi siamo concordi nell’essere coscienti di fare uno svago meritato per il pubblico”.
Lucilla Agosti e Rocco Tanica sono invece l’inedita coppia che dirigerà il contenitore di 45 minuti chiamato ironicamente “Italia’s got veramente talent?” in onda dopo le due semifinali e prima della finale. Se Bisio assicura di volersi trasformare in un Morgan per l’occasione, Tanica non perde il suo raffinato aplombe ironico: “Voglio essere ricordato per il mio corpo e Lucilla per la sua professionalità”. Esilarante.
I semifinalisti sono davvero quelli che hanno conquistato il cuore del pubblico, a metà tra il saper fare, la rappresentazione scanzonata di un Paese che si diverte e spera e l’autoironia. Ma c’è anche un momento di riglessione. Caterina Giordano è una cantautrice intensa, Alessandro e Alessandro ballano una danza bolognese. Più sul fisico Cisky, il contorsionista che ha stregato Nina Zilli, il russo milanese adottivo Gaggi Yatarov che si solleva sfidando la gravità. Shark and Groove hanno invece commosso tutti con il loro rap che è già un tormentone, Il Mondo Gira. Buona visione e buon disimpegno, almeno una sera a settimana su Sky Uno.