Marirosa Fedele, classe 1988, di recente ha pubblicato il suo secondo lavoro discografico “Cuciti gli occhi”. La giovane artista si avvicina alla musica all’età di 13 anni, studiando chitarra. A sedici anni presta la sua voce nel progetto “Immagini in coro feat Momix, Noche Buena, Le avventure di Pinocchio”. Nel 2008 diventa vocalist ufficiale del tour “Get Back” di Antonella Bucci. Nel 2011 inizia la collaborazione con Dario Picariello, un percorso di grande interesse che abbraccia l’arte musicale alla visualità con “The limits of linguage” e “Performing Art”. Nel 2014 arriva il primo lavoro discografico, Burattino di Asterischi, per l’etichetta Terzo Millennio/Divinazione Milano, distribuito dalla Self. Nel 2015 interpreta il ruolo della protagonista nel cortometraggio “Il Fiume Giovane” del fotoreporter Carlos Solito. Diverse le esperienze nel campo della musica, fino ad arrivare al suo secondo album. L’EP “Cuciti addosso” è un lavoro di intensa introspezione, dove il sound sudamericano, trasferisce un chiaro richiamo alle sue origini. “Fragile Lacrima” è il titolo del singolo che ha anticipato il disco. Un brano che descrive la fragilità umana ed il modo stesso in cui si cerca di superarla, contro ogni vulnerabilità, per cercare la condivisione con l’altro.
“Notte tu che puoi, vai e racconta a noi, chiusi in una gabbia che odora di sabbia e trema di rabbia, tanto è lei che scappa e cuciti quegli occhi se delusi e confusi, chiedimi di andare ma non ricominciare”. È così che canta Marirosa Fedele in “Cuciti gli occhi”, il pezzo che dà il titolo al lavoro discografico. Un motivo che si potrebbe definire soave, in cui l’armonia tra la sua voce calda e gli accordi penetranti, ci conducono in modo travolgente al suo profondo contenuto. Una melodia evolutiva in cui siamo trascinati dal ritmo latino. Un sentimento di appartenenza musicale, di familiarità è quello che ci trasmette “Sfioro un se”, un pezzo dove l’entrée acustico, lascia spazio ad un frizzante ritmo sudamericano. “Quando ti parlerò, proverai a mandarmi via. Stringerò ancora un po’ un ricordo ma fuggirò via”. La canzone “Fragile lacrima” esalta con toni decisi, un contenuto vulnerabile cantato con ritmo passionale e di frizzante eccitazione. Un pezzo dove viene conclamato il sound latino dall’anima soul, accordato da incipit tipici dell’R&B. L’Extended Play si conclude con “Il Coraggio di Tacere”, una ballata d’amore, che racconta la difficile costruzione di una relazione di interscambio, in cui la ragione lascia campo libero alla passione, come appare chiaro nella strofa “Fammi ballare e ancora tremare, che poi riesco a non pensare”. “Cuciti gli occhi jazz version” chiude il lavoro di Marirosa Fedele. Il brano strumentale ripercorre un’altra parte della sua formazione musicale e live, il jazz.
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