Dal 23 aprile la Sala Ichos ospiterà la 1° edizione di “MusIchòs -dove finiscono le parole inizia la musica”, rassegna dedicata ai gruppi emergenti napoletani e non solo. Abbiamo incontrato la direttrice artistica Elvira Mattiello.
Non solo teatro da voi ma anche passione per la musica, ci parla delle sue scelte artistiche per MusIchòs?
«Mi piaceva l’idea di spaziare tra vari generi musicali e credo di esserci riuscita. La prima scelta è stata fatta con il cuore: ho voluto fortemente per l’apertura di questa rassegna gli “HYES ATTIS” perché la cantante, Marta Peperna, è la figlia di un ex socio fondatore di Sala ICHOS, Antonio Peperna».
Ha fatto delle selezioni, un bando o come ha scelto gli artisti che compongono la rassegna?
«Mi sono documentata ed ho fatto una ricerca su un portale di gruppi emergenti partenopei, ne ho trovati molti e quelli che mi hanno colpito di più li ho ascoltati insieme ad altri due fondatori di Sala Ichos – Gino Protano e Ciro Di Matteo, ci siamo confrontati e abbiamo deciso. I gruppi che ho scelto li ho invitati un martedì sera a Sala Ichos, ho offerto loro taralli e un buon bicchiere di vino ed insieme abbiamo scelto le date in base alle loro e alle nostre esigenze. Devo dire che tutti i gruppi hanno apprezzato il nostro piccolo teatro».
Quali sono i protagonisti della rassegna?
«Compongono la nostra rassegna: gli Hyes Attis, il 23 aprile, un gruppo di tradizione popolare campana, Sally Cangiano con il suo progetto “Solo Projet” voce-chitarra-basso-spazzole ed oggetti, loop machines che si esibirà il 27 aprile, “Dont’ Panic” di Alessia Pallotta (testo) e di Alessia D’alessandro (musiche) è uno spettacolo nel quale testo e musica camminano in parallelo, Igor di Martino Quartet il 13 maggio darà vita a composizioni musicali inedite di matrice Jazz Roris e il suo soft rock napoletano sarà il protagonista il 20 maggio».
Che risposta vi aspettate dal pubblico?
«Logicamente ci aspettiamo una risposta positiva, e speriamo che durate i concerti ci sia una bella interazione tra il pubblico e gli artisti che si esibiranno per la prima volta sul nostro palco».
A chi si rivolge la rassegna?
«La rassegna è rivolta tutti, proprio perché le scelte musicali sono varie».
Quanto è difficile fare cultura in periferia?
«É molto difficile, ma noi dopo venti anni ci crediamo ancora».
Avete attivato anche un servizio gratuito di navetta, il pubblico è aumentato grazie a questo servizio?
«Si lo abbiamo attivato in questa stagione ed è una iniziativa che incentiva il pubblico, anche quello che abita lontano o non sa come spostarsi, a venire da noi».