Giovedì 13 aprile è la data scelta da #Cleò per il lancio del suo nuovo omaggio musicale, questa volta dedicato a Fabrizio De André. La voce misteriosa che canta in rete senza mostrarsi, di cui tutto il web parla dal febbraio scorso grazie alla sua estensione vocale e al timbro particolarissimo che le consente di trascorrere con naturale spontaneità dal registro maschile a quello femminile ha scelto di reinterpretare uno dei brani più complessi e significativi del repertorio dell’indimenticato Maestro genovese. «Si tratta dell’Ave Maria, canzone contenuta nel disco ‘La Buona Novella’, del 1970: un album che, pur parlando di Gesù, pone in realtà l’accento sulla figura di sua madre: icona del dolore più grande, nel raccogliere a terra, dopo lo strazio della crocefissione, le spoglie del proprio figlio», ricorda Cleò.
«Ritengo l’Ave Maria del Maestro De André un canto senza tempo, il cui fascino e l’inedita stesura approntata proprio da Antonella Ruggiero e Roberto Colombo – maestro e valente polistrumentista che collaborò con Faber ai tempi dello storico tour con la PFM – accresce sempre più. Il racconto in musica – reso nel testo con un’immediatezza e un’efficacia stilistica disarmanti – della sofferenza infinita di Maria intesa quale madre umana del proprio figlio deposto ai piedi della croce, costituisce sempre, a ogni nuovo ascolto della versione originale, non solo un invito a pregare, ma anche un motivo in più per me a soffermarmi a riflettere a dovere sull’altissima concezione della donna, e del rispetto profondo dell’universo femminile tutto, che aveva da sempre l’intenso Faber».
Ad accompagnare il brano, come sempre, un videoclip artigianale realizzato dal creativo del web Antonio Augelli: «Il filmato – spiega #Cleò – contiene una carrellata di immagini di opere d’arte a partire dal 1300 sino ai giorni nostri che ritraggono il momento della deposizione di Gesù dalla croce fra le braccia di Maria. In tutto 14, una per ciascuna stazione della Via Crucis, di cui la prima che appare è particolarmente significativa: è tratta infatti dal Santuario dell’Icona Passatora, detto anche Santa Maria delle Grazie, del XIV secolo. Una delle 100 chiese di Amatrice devastate dal sisma dell’agosto 2016 che, per la ricchezza dei suoi affreschi, è detto la “Cappella Sistina” di questo lembo di terra: sui cui è giusto mantenere sempre alta e vigile l’attenzione, anche attraverso la musica. Specie quando il canto, in tempo pasquale, si fa preghiera».
Cleò pubblicherà entro maggio 2017 il suo primo singolo inedito, scritto da una grande firma della musica italiana, per l’etichetta indipendente ‘Capogiro Records/Gianni Rodo Edizioni’.