Arriva nelle sale dal prossimo 23 marzo “Vieni a vivere a Napoli” di Edoardo De Angelis, Guido Lombardi e Francesco Prisco, tre registi per un film diviso in tre episodi. Con Miriam Candurro, Antonio Casagrande, Massimiliano Gallo, Gianfelice Imparato, Giovanni Esposito, Antonella Morea, Massimo Andrej, Salvatore Cantalupo, Franco Iavarone e la partecipazione di altri attori.
Distribuito da Europictures, Vieni a vivere a Napoli è un diretto da tre registi napoletani tra i più interessanti del momento. Il produttore Alessandro Cannavale ha chiesto loro di raccontare Napoli, una città che raccoglie molti mondi e li accoglie tutti come madre amorevole. Ma ovviamente non sono tutte rose e fiori. Filo rosso che lega i tre episodi è il tema dell’integrazione: i tre protagonisti degli episodi Marco Li, un bambino cinese del primo episodio, Valentina Lapushova, una donna ucraina del secondo episodio, e Diggamaralalage bagga Lankapura un ragazzo cingalese del terzo episodio, sono tutti immigrati che vivono a Napoli. Nel primo episodio “Nino e Yoyo” vediamo al centro della storia Anna, una donna napoletana che fa da balia a un bambino cinese, una “moda” sempre più diffusa a Napoli. Le famiglie cinesi preferiscono affidare i loro figli nelle ore di lavoro a donne napoletane che così riescono ad arrotondare lo stipendio mensile. Tutto va per il meglio fino al giorno in cui Anna vince un concorso premio per un viaggio di una settimana. Chiederà al fratello portiere dello stabile in cui vivono, Nino, “nemico” da sempre del popolo cinese, di occuparsi di Chang il giovane bambino cinese. Da qui lo sviluppo della storia che porterà alla nascita di una bellissima amicizia tra il portiere e il bambino con un finale davvero “esplosivo”.
Il secondo episodio vede protagonista Valentina Lapushova che interpreta Luba Volkova, una ucraina che vanta un passato da star. Dei suoi gloriosi fasti da presentatrice televisiva in Ucraina, per,ò le resta nient’altro che qualche malinconico ricordo. Dopo che il marito, noto politico ucraino, finisce in galera per uno scandalo di mazzette, ecco che anche la sua carriera da conduttrice naufraga miseramente. Luba, cosi, per tirare avanti si ritrova costretta come tante sue connazionali, a sbarcare in Italia, a Napoli per l’esatezza a prestre servizio come badante di un vecchio burbero e malato (Antonio Casagrande). Il lavoro si rivela più duro del previsto e, in seguito a un banale incidente domestico, viene licenziata e cacciata di casa, ritrovandosi sola e spaesata ad affrontare la notte nelle minacciose strade di Napoli.
Il terzo episodio “Magnifico Shock” che vede la partecipazione di Salvatore Misticone e Giovanni Esposito, è protagonista Amila un giovane ragazzo cingalese (Diggamaralalage Bagga Lankapira) che è stato appena assunto in un bar del centro storico di Napoli per portare la colazione negli uffici. Nel suo primo giorno di lavoro Amila si troverà coinvolto “per sbaglio” negli appuntamenti di una cantante neomelodica in cerca di successo (Miriam Candurro) dal carattere forte e deciso e del suo manager (Massimiliano Gallo) tra matrimoni e serenate d’amore…
Quella che viene raccontata è una Napoli cupa misteriosa con bellissimi scorci paesistici in cui gli immigrati rappresentano delle risorse, non un peso: l’episodio di Luba che dalla sconfitta di una donna vedremo come essa sappia riemergere e risalire dal fondo. Racconta un po’ dal di dentro come vivono le varie etnie che si sono riversate qui a Napoli e come questi popoli entrano in contatto con i napoletani, la loro interazione con la città.
«Diverse culture in genere si influenzano reciprocamente – afferma Valentina Lapushova- c’è uno scambio. Napoli è una città multietnica, molto aperta da secoli. Si tratta di tre storie avvincenti, ma avrei potuto raccontare anche la mia storia personale molto vicina ad una tragicommedia come quella del film».
Diggamaralalage Bagga Lankapira afferma: «Questo film mi ha dato la possibilità di vivere un’esperienza da attore con dei grandi professionisti. Non è raccontato il solito stereotipo. Tutti e tre i punti di vista viaggiano parallelamente e sono raccontati molto bene. Sono pochi film di questo genere e si spera che in futuro ve ne siano altri»
È un film di interesse sociale e di grandissima attualità, con grande unità di intenti durante la lavorazione dove ogni regista ha lavorato alla sua storia, legate da un unico personaggio (Giovanni Esposito) che compare in tutti e tre gli episodi, e da un’unica tematica che è l’immigrazione. L’ideatore della divisione del film in episodi è il produttore Alessandro Cannavale. Uscirà in quindici copie distribuite in tutta la Campania.
Il film ha avuto il riconoscimento di Interesse culturale e contributo economico del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.