Pareti nude. E’ questo il titolo del lavoro discografico d’esordio degli Open Zoe. Quattro giovani musicisti vicentini che si muovono mescolando toni punk a quelli rock, alternati da un timbro tipicamente elettronico. Pareti nude descrive gli scenari quotidiani del vivere occidentale.
Una trasposizione di significati metaforici dunque, dove le pareti, nude, simboleggiano gli impedimenti, gli ostacoli, le mancanze che articolano la vita di ogni giorno. Un prodotto musicale quello degli Open Zoe, che nasce dall’incontro di chitarra, basso e batteria, arricchito da influssi elettronici. Un genere ampiamente dominato dal post-punk wave. Nota a cui rivolgere una particolare indicazione, la voce femminile che raccoglie le melodie, rapendo l’ascolto con disinvolta sensualità. Un messaggio ricco di alternanze che miscela al vivere creativo, una quotidianità difficile, colma di pesantezze. Pareti nude è corredato da musiche e testi interamente nati dall’estro della band e la cui produzione è firmata aulasei records, insieme al tocco degli stessi Open Zoe.
Dieci i brani che compongono Pareti Nude. Pop Corn è il pezzpo che lancia il disco. Un fatto realmente accaduto negli Stati Uniti; la musica che racconta la denuncia di un uomo il quale attraverso il suo comportamento trasforma un fatto personale in una tragedia universale.
Fuori, un pezzo che intona un inno alla vita, al modo in cui essa va mossa tra scelte e decisioni. Corde, un brano che concentra espressione e significati tramite la chitarra che con il suono prodotto e le sue estensioni ricalca ogni atto creativo. Cara, nuda descrizione degli eventi che impallidiscono e che ne rivelano un metaforico “inganno quotidiano”. Colori è una canzone che descrive il rapporto tra i desideri e gli accadimenti quotidiani reali. Lucilla, pronto a farci riflettere su quei particolari che restano indissolubili e che per mezzo dei quali siamo capaci di tenere in vita i ricordi, nonostante il tempo che travolge i legami ed il loro equilibrio. Ottobre, un pezzo incentrato sulla separazione e gli strascichi che ne conseguono. Ognivolta è un viaggio nei ricordi che rendono più leggera la fatica dell’assenza della persona perduta. Universale canta le attese, rivolto a tutti noi che attendiamo, sempre, in ogni luogo, in ogni tempo. Ultima traccia, Caos,che canta il disordine, tutto quello che abbiamo di irrisolto e che fa vacillare ogni forma di equilibrio. L’uscita prevista per il 12 maggio di Pareti Nude ne decreterà i lineamenti.