Il 14 marzo al Teatro Augusteo lo sciamano/gitano della musica napoletana Enzo Gragnaniello ci guiderà attraverso un magico viaggio di suoni ancestrali nello spettacolo Neapolis Mantra. Già dal titolo si intravede la possibilità di guarigione attraverso suoni, evocazioni, sensazioni, proprio come i mantra della tradizione orientale, aldilà del significato delle parole; “Non è raggiungere la razionalità delle persone, il mio desiderio” – dice lo stesso Gragnaniello – “ma sprigionare i sentimenti, pure quelli ‘incontrollati’, pacificando l’anima con le orecchie. La ricerca del cantautore di farsi canale di una musica che viene dall’alto, fatta di spirito e poetica è da sempre la sua nota caratteristica, aldilà di qualsiasi vanità da palcoscenico, un vero outsider Enzo che ammette di voler recuperare tutte le emozioni legate alla terra e che ci racconta una Napoli ‘diversa’ fatta di una forza musicale energetica che può magnetizzare l’intero pianeta. Famoso per le sue collaborazioni con interpreti femminili di grande spessore, dalla indimenticabile Mia Martini ad Ornella Vanoni e tante altre, stavolta il duetto è davvero un grande incontro/scontro di onde mediterranee, Gragnaniello si affiancherà alla grande Dulce Pontes, autrice raffinata del moderno fado portoghese, accompagnati dalla fidata band e da un quartetto d’archi. Tra i brani proposti ci saranno di sicuro: ‘E criature, L’erba cattiva, Heraklion, Il canto II, Notte sere e matina, Senza voce, ’O mare e tu, Vasame, Vieneme, La città delle razze e come sorpresa un’inedito, Lo chiamavano vient’ ‘e terra, soprannome che Enzo si guadagnava quando faceva ‘guai’ in città. Un ventaglio di canzoni denso di storie passionali e dunque le sorprese imprevedibili saranno tutte dietro l’angolo.