Ridere e riflettere: sono le due cose che si fanno guardando il film “Gomorroide” di e con i Ditelo voi. Una pellicola non facile da girare perché si muove su tre registri narrativi differenti nei quali, però, i tre attori principali Mimmo Manfredi, Lello Ferrante e Francesco De Fraia si muovono con disinvoltura mostrando notevoli capacità attoriali ed intelligenza in fase di scrittura. L’ottimo lavoro svolto da Francesco Prisco in regia, che lavora da molto tempo con i Ditelo e che li conosce profondamente, le guest come Gianni Ferreri e Francesco Paolantoni, Mariano Bruno danno spessore alla buona storia scritta da Manfredi Ferrante De Fraia.
La camorra è in ginocchio a causa del successo inaspettato di un telefilm comico “gomorroide” che prende in giro la spietata organizzazione criminale. Grazie alla serie la gente ha meno paura è i protagonisti della serie diventano delle star. Quando all’ emittente dove va in onda la serie arriva una busta con tre proiettili, per una serie di motivi personali, nessuno prende sul serio la minaccia. L’amore porterà uno dei protagonisti verso una situazione difficile che è la miccia che fa esplodere situazioni pericolose che fanno mettere sotto protezione della polizia i tre attori.
Tanti spunti divertenti nella pellicola ma anche momenti di riflessione come la scena in cui i tre protagonisti vanno sotto la finestra del boss è vengono supportati da una gran folla che però sparisce appena vengono sparati tre colpi di pistola in aria. Come si dice “una pistola vale più di mille parole”.
Un film interamente girato a Napoli e prodotto da due realtà forti come la Tunnel e la Bronx che hanno fatto rete per cercare di arginare lo strapotere di produzioni estere ed italiane. Il ritmo è sostenuto, le musiche di Giordano Corapi sono funzionali alla storia, il cast funziona e, soprattutto, con la risata si dicono verità che vengono assorbite meglio e con maggiore facilità. In distribuzione nelle sale dal 9 marzo.
Quali sono le differenze tra cinema e teatro ?
«Prima di tutto esiste una grande differenza economica perché al cinema si pagano sette euro al teatro minimo venti. A parte li scherzi è una gran bella faticata trasporre una idea per il cinema. Il progetto è nato in radio, poi in tv poi teatro e cinema. Sono linguaggi differenti e ci adattiamo a seconda del mezzo. Noi ci abbiamo provato e vediamo come va».
Avete avuto l’umiltà di lavorare con uno sceneggiatore giovane come Francesco Prisco, come è nata la vostra collaborazione?
«Sono dodici che anni che collaboriamo e siamo felicissimi di lavorare con Francesco che è una promessa del cinema italiano ed è riuscito a togliere quel guitto che è in noi. Abbiamo girato in cinque settimane ma non è stato facile soprattutto per i tre registri narrativi che prevedevano cambi di trucco e di abiti».
Come sarebbe stato questo film senza “Gomorra”?
«Non ci sarebbe stato. Siamo partiti dal libro di Saviano e siamo arrivati a questo risultato apportando il nostro stile. Noi siamo comici ed abbiano il dovere di sdrammatizzare».
Nella commedia interpretate tre ruoli diversi quale vi è piaciuto di più?
Lello: «Ogni personaggio ha la sua godibilità e non mi farete cadere nel tranello di dire che mi è piaciuto fare la femmina». Francesco: «Per me è stato difficile rendere naturale me stesso perché è più difficile mettersi a nudo, senza una maschera». Mimmo: «per me interpretare Don Pietro è stato difficile ma poi io mi diverto sempre».
Secondo voi il messaggio caricaturale del vostro film può avere la stessa forza di “Gomorra”?
«Speriamo che i giovani possano prendere spunto da questo e sviluppare una mentalità verso l aggregazione».
Tra le guest che hanno lavorato nel film c’è Francesco Paolantoni, come è stato girare questo film?
«Abbiamo recitato su un testo rigoroso in una atmosfera di grande gioco e divertimento. Sono contento perché il film non è solo ridanciano. Hanno fatto un film divertente intelligente perché prender in giro quello che è diventato un luogo comune è una sfida vincente perché l’arma più efficace è l’ironia».