Al Teatro Marconi di Roma è andato in scena “Teatro stanco”, scritto, diretto e interpretato da Michele Capuano con Riccardo Morgante, Karun Grasso, Lorenzo Pettenati, Martina Cavazzana, Matteo Simone. Musiche live di Marco Foscari; trucco di Veronica Beffa, e costumi di Francesca Delmirani.
Lo spettacolo tragicomico, che porta alla luce delle domande e delle riflessioni sulla nostra generazione in rapporto con l’arte.
Con una messa in scena minimalista ed essenziale, sobria, e attraverso l’utilizzo di una luce quasi sempre soffusa e dosata, si intrecciano i rapporti comici o parossistici di una vera e propria lotta tra Titani (il Maestro, con il Cinema e con la Televisione, fino ad arrivare al più recente Web).
Il “Teatro Stanco” di via Giuseppe Pession 14, è fallito. Il Maestro, nonché il proprietario, sta cercando di venderlo, ma con difficoltà. I suoi due collaboratori, Eduardo e William, vogliono mettere in scena il loro ultimo capolavoro. Mentre la vendita del teatro prosegue a rilento, i due, ormai senza molte speranze, decidono di tentare di realizzare la loro opera sperimentando nuove vie e nuovi canali comunicativi. Attratti dalla situazione del Teatro Stanco, Augusto Luigi, imprenditore e produttore cinematografico di successo, e la sua compagna Raimonda Tivi, noto volto della tv, cercheranno di trascinare, ognuno nel suo piccolo ed unico mondo, i due protagonisti, imponendo le loro regole e limitando la loro libertà d’espressione artistica. Lo scorrere del tempo e la velocità inesorabile dell’evoluzione dei mezzi di comunicazione e delle tecnologie è centrale nelle dinamiche tra i diversi personaggi. Tutti sono alla ricerca di qualcosa, tutti agiscono secondo le loro regole, tutti perseguono il loro obbiettivo, spesso incuranti dei bisogni altrui. Non c’è più tempo, in una società troppo incentrata sull’io, neppure per godersi un caffè.
Uno spettacolo innovativo, e mai noioso. Finalmente una compagnia giovane che non fa un teatro depresso, che non porta in scena il malumore generale con paura, timore ma con vigore, forza attoriale e soprattutto con giocosa verità. Il testo scritto e diretto sapientemente da Michele Capuano è una tragicomica vicenda di attori ma in generale di due ragazzi che sognano il successo. La fama sporcherà le anime pure dei protagonisti con l’arrivo di un produttore cinematografico e della sua compagna, vera anima di questo fallimento generale dei sentimenti. Difficilmente capita di vedere uno spettacolo fatto bene, tecnicamente, scenicamente, dal punto di vista registico e attoriale. La drammaticità degli eventi è inscenata sotto una forma comica che lascia libero spazio alle varie interpretazioni. Uno spettacolo sicuramente da vedere! Bravi tutti!