Una brillante promessa del cinema mediorientale, la trentacinquenne Maysaloun Hamoud, un altrettanto giovane (e audace) sperimentatore del cinema italiano, Alessandro Comodin, due gloriosi pilastri del cinema asiatico, Kore-eda Hirokazu e Kim Ki-duk: questi gli autori su cui punterà la Tucker Film nel 2017. Quattro registi per quattro titoli che tracciano una preziosa mappa, tematica e geografica, del mondo contemporaneo.
Il viaggio inizia con Maysaloun Hamoud e In Between – Libere, disobbedienti, innamorate. Una sorprendente opera prima, nel fertile asse ereditario di Sognando Beckham o Caramel, che raggiungerà i cinema italiani il 6 aprile (dopo gli applausi e i premi a Toronto e San Sebastian). Cosa fanno tre ragazze arabe a Tel Aviv? Fanno quello che farebbero tutte le ragazze del mondo: cercano di costruire il perimetro dentro cui affermare la propria identità. Amano, ridono, piangono, inseguono desideri, s’inciampano, si rialzano. Amano e ridono ancora, magari bevendo, fumando canne e ballando, in attesa dell’alba…
Mentre Hollywood plasma il terzo capitolo di Sex and the City, dunque, anche Israele racconta una città e parla schiettamente di sesso: una Tel Aviv metropolitana che ribolle di cultura underground, tre amiche divise dalle pulsioni e rese gemelle dalla necessità di essere forti. Più forti di chi le tradisce, più forti di chi le giudica, più forti di chi le umilia. Una riflessione a cuore aperto sull’indipendenza femminile che la Hamoud sa gestire con asciuttezza, umorismo e istinto rock.
Se In Between, dunque, lancia un nuovo talento cinematografico, Ritratto di famiglia con tempesta (After the Storm) conferma la splendida arte narrativa del maestro Kore-eda Hirokazu (Little Sister e Father and Son). Una piccola storia che, attraverso la sintassi della commedia, ci restituisce il Giappone di oggi e ci consegna anche un irresistibile Abe Hiroshi (già molto caro alla Tucker per Thermae Romae) nei panni di un inetto in cerca di riscatto. Il film sarà “accompagnato” a Roma e in altre città direttamente dallo stesso Kore-eda, durante il breve tour promozionale programmato dall’8 all’11 maggio.
Atteso nei cinema per settembre, infine, The Net ci presenta un Kim Ki-duk lontano dalle tinte forti dell’Isola o di Pietà (Leone d’oro 2012) e impegnato a indagare sullo smarrimento personale (per estensione, collettivo) di un uomo qualunque alle prese con la Storia. La Storia che vede ferocemente divise ed estranee le due Coree, un fronte di guerra sempre innescato, così come appaiono divisi ed estranei, su altri fronti di guerra (reali e metaforici), i ruoli di preda e predatore nella favola nera di Alessando Comodin, I tempi felici torneranno presto, che la Tucker distribuirà nelle sale d’essai alla fine di maggio.