La terza serata del festival di Sanremo inizia nuovamente in anticipo per far sfidare gli ultimi quattro giovani di cui il pubblico conosce già le canzoni. Gareggiano Maldestro, Valeria Farinacci, Lele e Tommaso Pini e la vittoria va ai due napoletani, ovvero Maldestro e Lele.
Anche in questa serata eccoci a fare un tuffo nel passato grazie al Coro dello Zecchino d’Oro che ripropone i vecchi classici: inizia quindi prima del previsto la gara cover e abbiamo anche già i vincitori.
A seguire ecco la prima big, Chiara, che si cimenta per il pubblico dell’Ariston in una cover di “Diamante”. Non dispiace la sua esibizione, ma non è nulla di nuovo. Chiara ha dimostrato di saper fare di meglio.
Ermal Meta, ribattezzato anche Edward Mani di Forbice, propone invece una delle cover più impegnative: “Amata terra mia”. Una canzone scelta non a caso dato che a cantare l’immigrazione è proprio un immigrato.
Continua la serata Lodovica Comello che osa con “Le mille bolle blu”, bolle che con Mina volavano, con lei scoppiano disastrosamente.
Torna sul palco Al Bano che sembra un po’ sofferente, ma con la sua interpretazione di “Pregherò” scaccia via qualsiasi problema di salute e di vecchiaia. Divertente pensare che la sua sia la cover di una cover.
Ed eccoci arrivati al momento “Tutti Amano Sanremo” alias “C’è posta per te” in cui Maria accoglie sul palco la 92enne ostetrica Pollacci che ha fatto nascere quasi 8mila bambini. La sintesi di tutto? Questa donna è l’unica persona al mondo ad aver visto più vagine di Rocco Siffredi.
Si torna alla gara con Fiorella Mannoia alias Benjamin Button (come fa a mantenersi così?) che porta sul palco un brano facile per lei, ovvero “Sempre e per sempre”. Divina interpretazione, ancora una volta.
Come da copione è sempre Bernabei a rovinare l’atmosfera. Presenta “Un giorno credi” di Bennato ma la canta in maniera indecente, come solo lui sa fare. Credici ancora Bernabei.
Fortunatamente ecco arrivare Paola Turci con “Un’emozione da poco” che non fa assolutamente rimpiangere Anna Oxa, anzi. La Turci è splendida, sicura di sé, gioca d’esperienza e di stile. E alza il livello di una serata di cover che poteva essere disastrosa.
A compensare la sua performance ci pensa però Gigi D’Alessio con “L’immensità”. Ancora una volta ottimo arrangiamento per l’orchestra. Continuo a non capire perché si ostini a cantare dato che sa fare tutto il resto tranne che questo.
Piace la “Susanna” di Francesco Gabbani, piace lui e basta. Dà l’idea di essere l’alunno furbacchione che riesce sempre a farla franca anche con la maestra più severa. Fate caso al suo sorriso sornione e tronfio e concorderete con la mia tesi.
Bravissimo Marco Masini nel riportare in auge “Signor Tenente”. Ottima performance, ancora una volta nessuna aspettativa delusa.
Si dorme invece con Zarrillo e la sua “Se tu non torni” mentre “Quando finisce un amore” di Elodie ci serve su un piatto d’argento cosa a volte riescono a fare i talent. Elodie fa una bella interpretazione vocale, ma ci mette poca anima e questo è davvero un gran peccato.
Ci riprova anche Samuel con “Ho difeso il mio amore” che risulta piacevole, ma niente di che, quasi alla pari di Sergio Sylvestre che con autoironia e con i Soul System canta “Vorrei la pelle nera”
Convince Fabrizio Moro e “La leva calcistica della classe ‘68”. Moro non ha solo interpretato un brano, lui lo ha scelto dopo aver mangiato tutta la discografia di De Gregori e questo riesce a palesarlo.
Chiude tra i big, il piccolo Michele Bravi che, per l’appunto, essendo anche lui un vincitore di talent sa come affrontare una cover. “La stagione dell’amore” però è pur sempre una canzone di Battiato. Meglio risentirlo con il suo pezzo sanremese che si preannuncia già come una nuova hit radiofonica.
E a proposito di hit, torna finalmente in gara Giusy Ferreri, insieme con Clementino, Ron e Bianca Atzei. Eliminati in maniera definitiva le due coppie: Nesli e Alice Paba e Raige e Giulia Luzi.
Per la serata cover invece trionfa Ermal Meta seguito da Paola Turci e Marco Masini.
Lezioni di stile da Mika, lezioni di palco da LP: la terza serata si conclude, finalmente.