Federica Bosco è bella, forte e non sa cos’è il rancore. Sabato 4 febbraio il foyer del Teatro Diana ha ospitato la presentazione della sua ultima opera, Dimenticare uno stronzo: il metodo detox in 3 settimane. Sembrava terreno fertile per lanciarsi in un liberatorio e pretestuoso processo all’istituzione maschio, presunta causa primigenia di tutti i mali delle donne, ma la saggia, brillante Federica non ce l’ha con il patriarcato. Ce l’ha proprio specificamente con gli stronzi.
Uno stronzo qualsiasi, protagonista del suo libro, diventa l’epitomo degli stronzi in generale; tutti così prevedibili, così uguali, così prodighi di parole altisonanti ma cave all’interno, incapaci di prendersi la responsabilità delle proprie azioni, in balia delle onde del loro presunto tormento interiore (che però devi scontare tu, mentre loro fanno i loro comodi). Eppure tutte sono, prima o poi, destinate a cascarci. Tutte le donne sognano di risolvere il problema di qualcuno a cui è consentito andare in giro a piede libero solo a causa delle evidenti falle nella legge Basaglia, qualcuno che elargisca contrito quei discorsi a strofe, non mi sono mai innamorato / e oltretutto sono in un periodo nero / ma non sei tu, sono io / non ti merito, però resta con me / senza che io faccia nulla di oggettivo per farti restare. Uomini che entrano ed escono dal rapporto con te come se le relazioni avessero le porte girevoli, incostanti ed inaffidabili come vecchie lavatrici, insospettabilmente pericolosi come conigli digiuni. Collezionisti di ossa femminili, senza scrupoli, insoddisfatti cronici convinti di avere il mondo in mano.
Lo stronzo, comunque, è riconoscibile. Lo stronzo è un narcisista, ed è impossibile convincere un narcisista a sostituire il solo vero amore della sua vita (lui) con un altro (te). «Non li si può convincere a stare con te. Se mettessi lo stesso impegno nel diventare presidente degli Stati Uniti ce la faresti in molto meno tempo», dice, sorridendo, Federica. Muove le mani nell’aria per accompagnare i concetti, è ironica e leggera, anche quando parla di grandi dolori (e grandi amori).
Il suo è un libro divertente e graffiante, che mette in guardia dai recidivi e fornisce le basi dei segnali di pericolo. Diviso in tre parti, mente, corpo ed anima, ci offre una serie di strategie efficaci per imparare un po’ da loro, dai narcisisti, e rassegnarci a prenderci cura innanzitutto dell’unica persona con cui di certo ci toccherà stare finché morte non ci separi: noi stesse.
Quanto alle oscure dinamiche sentimentali che spingono le donne alla deriva dei sensi, protese verso individui che senz’altro le faranno a pezzi, la sola cosa certa è che esistiamo da due milioni e mezzo di anni ed ancora non siamo in grado di farcene quietamente una ragione.
Federica se la prende con lo stereotipo della donna crocerossina, con la tecnologia, invita alla calma, alla riflessione, ad avere una vita già piena senza desiderare che qualcuno, e meno che mai un pensiero fisso e logorante, venga a riempirla; soprattutto, ci tiene a chiarire che gli uomini non sono stronzi di default, ed un diamante non diventerà mai uno stronzo a causa delle delusioni sentimentali o dei dolori occasionali cui tristemente ci sottopone a volte la vita; non esiste trauma che possa intaccare la natura di qualcuno, uomo o donna, al punto da farlo sentire in diritto di giustificare il proprio spregevole comportamento schermandosi dietro un dolore. I traumi, per loro natura, fanno emergere ciò che già c’è, non hanno certo la capacità di creare la materia dal nulla; non si diventa stronzi, lo si nasce.
In alternativa ai porci, comunque, se volete, ci sono sempre i lupi. Solitari, forse, ma solidi. Quelli con cui potrete condividere, con cui non sarete costrette a devolvere. Quelli che di parole d’amore ne diranno ben poche, se mai le diranno, ma la vostra presenza in loro la avvertirete anche dai silenzi; quelli che non vi manderanno mai zuccherosi messaggi di buongiorno, ma ci saranno, quando ne avrete bisogno. Quelli che potrete toccare, e che toccheranno voi, ma senza rompervi. Provate con quelli. Nel frattempo, però, abbiate cura di voi.
Dimenticare uno stronzo, il metodo detox in tre settimane è edito da Mondadori, ed è in tutte le librerie.