Al Teatro Mercadante di Napoli è di scena Eros Pagni in Minetti di Thomas Bernhard, nella versione di Umberto Gandini, con Federica Granata, Marco Avogadro, Nicolò Giacalone, per la regia di Marco Sciaccaluga; una produzione Teatro Stabile di Genova (repliche fino a dom. 5 Gennaio).
Andata in scena la prima volta nel 1976, Minetti è una commedia che si interroga sul ruolo e la reale utilità dell’Attore, del Teatro e dell’Arte in generale nella vita dell’uomo moderno. Nella hall di un hotel di Ostenda, la notte di San Silvestro, durante una bufera di neve, il vecchio attore Minetti si ritrova ad aspettare un direttore di teatro che vuole riportarlo sulle scene con il Re Lear di Shakespeare. Il direttore, però, tarda ad arrivare e così Minetti intrattiene e si intrattiene col portiere e il facchino dell’albergo ed alcuni ospiti, raccontando la sua vita, il suo mestiere, le sue ambizioni e i suoi successi (veri o presunti). I festeggiamenti del capodanno, però, incombono e nessuno pare abbia voglia di ascoltarlo sul serio… “Al centro di Minetti – commenta Sciaccaluga – c’è il Teatro e l’arte dell’Attore, il suo senso, la sua necessità di fronte al mondo. E’ una commedia che mostra che l’Attore è l’Uomo e che il Teatro si fa autoritratto del mondo, anche quando entrambi raccontano la loro fatale caduta”.
Protagonista assoluto di questo quasi monologo è Eros Pagni che, ancora una volta ben diretto da Marco Sciaccaluga, giganteggia sulla scena, alternando momenti di pathos e momenti di ira, dove il comico e il drammatico si intrecciano ineluttabilmente come nella vita. Ne viene fuori un personaggio di grande spessore, impreziosito dall’ironia propria di Pagni. Di grande effetto le scene e i bizzarri costumi di Catherine Rankl e le luci di Sandro Sussi. Suadenti le musiche di Andrea Nicolini, ispirate alle atmosfere weileriane.
Da vedere.