È in rotazione radiofonica il singolo degli Almamediterranea ,“Radical Chic” che anticipa l’uscita del nuovo album “Sentieri di libertà”, con cui la band sarda festeggia i dieci anni di musica. Il disco esce in collaborazione con l’associazione Libera Comunità Terapeutica rivolta allo studio delle terapie alternative, nel campo della medicina psichiatrica.
Gli Almamediterranea (Almo, Panky, Santo, Dieghi, Gigi, Emanuele e Fabrenji) propongono brani di denuncia e contestazione, gridano la voglia di liberarsi da ogni forma di oppressione, di emarginazione, di violenza e di ingiustizia, lanciando pacifici messaggi di speranza .
La loro musica risente delle contaminazioni di stili etnici tipici dei paesi del mediterraneo, dando vita ad un new generis che li contraddistingue musicalmente.
Nel singolo “Radical Chic” cantate la voglia di percorrere una strada opposta a quella che propone la società attuale.
«Il brano nasce da una goliardica osservazione della realtà in cui viviamo. “Radical Chic” comunica la decisione di avere un atteggiamento radical nei confronti della società, dimostrandosi “di sinistra” o pseudo borghese, opponendosi, così, al capitalismo.»
Il 19 maggio uscirà il nuovo album “Sentieri di libertà” legato ad un iniziativa di solidarietà a favore dei malati psichici.
«Con “Sentieri di libertà”, il nostro quinto album, festeggiamo dieci anni di carriera. L’album sposa una causa sociale, sostenendo l’associazione Libera Comunità Terapeutica nata nel Centro di Salute Mentale di Sanluri (Medio Campidano) intenta alla ricerca di una terapia alternativa per i malati psichici. Il progetto dell’associazione, diretto dal dottor Coni, consiste nel seguire i pazienti affetti da patologie psichiche nei diversi stadi, ma senza bombardarli con i farmaci. I malati vengono accompagnati nella loro riabilitazione attraverso la terapia del trekking, la terapia della montagna, un percorso terapeutico che ha il fine della reintegrazione sociale. Ragazzi rimasti chiusi per anni dentro la propria stanza, senza avere nessun contatto con la società, adesso sono in via di guarigione, e sono definiti non pazienti ma “guarenti”. Abbiamo intitolato l’album “Sentieri di libertà” per indicare sia il sentiero musicale che gli Almamediterranea hanno seguito in questo decennio di musica, sia i sentieri percorsi dai guarenti per ritrovare la propria serenità, la propria libertà e voglia di vivere. Nel brano “Sentieri di libertà” canta un coro formato dai ragazzi del centro, e in occasione del primo concerto del tour si sono esibiti sul palco. Questa esperienza ha rappresentato per loro un attestato di autostima che contribuisce al proseguimento del loro percorso di guarigione.»
“100 anime” fotografa la drammatica vicenda dell’immigrazione clandestina. Si canta: “Ogni compagno diventa un fratello”. Le centinaia di uomini e donne che sbarcano sulle nostre coste sono un esempio di fratellanza, quel valore oramai perso nei paesi ricchi.
«“100 anime” è stata registrata durante il tour del 2014 a Cuba insieme ad artisti del panorama musicale latino. È attualissimo, parla di fratellanza e ricorda l’emigrazione degli Italiani agli inizi del novecento, quando con le loro valigie partivano per trovare lavoro all’estero. Anche questi fratelli cercano di ritrovare il sorriso, di costruire un futuro. Tra loro ci sono donne incinte, mamme con bambini piccoli che si avventurano in questi viaggi della speranza, traversate che spesso si trasformano in tragedia. E a tal proposito vorrei raccontare ciò che ci hanno rivelato alcuni nostri amici, che lavorano nel settore ittico. Secondo quanto detto da loro capita di frequente che tra le reti trovino cadaveri. E’ agghiacciante che queste notizie non arrivino attraverso i mezzi di comunicazione, da ciò si comprende come l’informazione sia strumentalizzata. Questi immigrati vengono considerati persone che portano via il lavoro, attraverso la musica, gli Almamediterranea invitano all’accoglienza, ad essere ospitali verso coloro che hanno la nostra stessa anima. Come cittadini del mondo gridiamo la giusta appartenenza che ogni individuo dovrebbe avere.»
La condanna contro le guerre dei potenti, i conflitti di profitto viene urlata in “Cavalieri senza spada” e “Disobbedisco”, in entrambi si evince l’invito pacifico a deporre le armi.
«Sì, in “Disobbedisco” c’è la rabbia, il richiamo alla resistenza, per la conquista di una libertà mai conquistata, si canta l’opposizione contro questo stato economico di austerità finanziaria che ci sta opprimendo. In “Cavaliere senza spada” si comunica la voglia di ribellione senza la spada, urliamo il nostro dissenso, il rifiuto di guerre, conflitti, oppressioni che violano il rispetto dei diritti dell’uomo.»
Il legame con la vostra terra, la Sardegna, diviene una fonte d’ispirazione artistica?
«L’amore per la Sardegna, il rispetto per il mare, le montagne ci ispira a livello sonoro. Le montagne della Sardegna spesso diventano luoghi in cui troviamo l’estro per scrivere.»
Il bouzouki, il cajon, il djembe, l’ukulele hanno origini antiche. Come nasce la scelta di suonare tali strumenti?
«Gli Almamediterranea si definiscono new generis, poiché cercano di raccogliere le sonorità e contaminazioni musicali, con richiami a stili etnici del mediterraneo. Inserire tali strumenti è una scelta intesa a richiamare diverse sonorità. In “Libera” utilizziamo il cajon flamenco, l’approccio a tale strumento è avvenuto spontaneamente.»
È già partito il vostro tour.
«È iniziato il primo maggio con un concerto inaugurale e proseguirà per tutta l’estate con tappe in Sardegna, poi a settembre ce ne saranno altre in varie città d’Italia.»