In scena al Teatro Bellini di Napoli Ivanov di Anton Cechov, nella versione di Danilo Macrì, diretto e interpretato da Filippo Dini, con Sara Bertelà, Nicola Pannelli e Antonio Zavatteri, una co-produzione Fondazione Teatro Due di Parma e Teatro Stabile di Genova (repliche fino a domenica 18 Dicembre).
Scritto nel 1887, a soli ventisette anni, e rimaneggiato negli anni successivi, Ivanov è il primo dei grandi capolavori di Cechov. Ivanov è un proprietario terriero trentacinquenne che non ama più sua moglie, Anna Petrovna, che per amor suo aveva abbandonato la propria famiglia e la religione ebraica. Anna si ammala e muore, così finalmente Ivanov può sposare Saša, la giovane figlia dei suoi ricchi vicini. Tutto è pronto per le loro nozze, ma la felicità resta un miraggio per Ivanov, che rimarrà vittima di se stesso e del proprio mal di vivere. “Di Ivanov, della sua insoddisfazione patologica e della sua depressione si è detto e scritto moltissimo – spiega Filippo Dini – ma ci si è un po’ allontanati dalla comprensione della sua vera natura. Egli, infatti, trascina tutti nel tunnel nero dell’inattività, della paralisi mentale e spirituale. Tutti cercano di contrastarlo o guarirlo, ma lui è il virus letale della sua società e al tempo stesso anche la cura del suo mondo, in quanto mette tutti di fronte ai propri limiti, alla propria povertà, dando ad ognuno l’occasione per la salvezza personale”.
Lo spettacolo, che lo scorso Settembre ha meritatamente ottenuto il Premio Le Maschere Del Teatro 2016 per la Miglior Regia, risulta essere un felice ed equilibrato miscuglio di genere comico e tragico. Il ritmo sostenuto, lo stile recitativo, la messa in evidenza dei tanti spunti comici che offre il testo nulla tolgono alla drammaticità della condizione di tutti i personaggi, anzi la esaltano, rendendo lo spettacolo frizzante, appassionante e fluido, fino a quel capolavoro che è la scena finale. Bravissimi tutti e nove gli interpreti, a cominciare da Filippo Dini, con la sua scioltezza di eloquio e i suoi scatti, a tratti esilaranti. Ben congegnati le scene e i costumi di Laura Benzi, il disegno luci di Pasquale Mari e le musiche originali di Arturo Annecchino, assistito da Luca Annessi.
Da vedere.