Torna Tiziano Ferro, in uscita oggi con Il Mestiere Della Vita, un album cruciale per il cantautore di Latina. È il disco della riaffermazione, della verità, del nuovo capitolo parzialmente inaugurato con gli inediti della sua raccolta TZN (che ha due anni, ormai) e che lo vede per la prima volta collaborare con altri giovani autori. Tra i tredici pezzi prodotti dal fido Michele Canova, ci sono nomi nuovi nei credit che significano un nuovo modo per Ferro di presentare la sua musica al numerosissimo pubblico che lo aspetta, come Emanuele Dabbono, Alex Vella, la spagnola Silvina Magari. E c’è anche un ritorno alle origini, con Tormento che porta l’hip hop old school made in Italy in My Steelo. Ed è anche un viaggio nel tempo per il cantante che proprio con i Sottotono di Tormento andò in tour nel 1999 quando ancora non era famoso.
L’altro featuring è con Carmen Consoli, la cantantessa di cui Ferro è stato sempre fan entusiasta. Avevano scritto una canzone 6 anni fa (Guada l’alba, nel disco di lei) e ora duettano in Il Conforto, un pezzo su due persone distanti. «Volevo evitare i maniersimi dei duetti che si sentono in giro negli ultimi anni – dice Tiziano alla conferenza stampa di lancio del disco – perché non è un duetto di facciata, questo. Carmen è la mia cantante preferita, la seguo da quando ha debuttato a Sanremo Giovani. Lei ha detto in pubblico che io sono la sua controparte maschile ed è vero».
Il Mestiere Della Vita arriva in un momento molto particolare della carriera di Ferro: «Il singolo Potremmo Tornare non è stato capito. Non è una canzone d’amore, è una canzone dedicata a una donna, vorrei dire a quanti hanno scritto su Internet che non hanno capito niente. Ma non amo spiegare le mie canzoni. Questo è un disco in cui mi sono confrontato con l’America e la sua cultura proprio nel momento meno felice della loro storia. Ho trovato un clima, mentre registravo a Los Angeles, di molta umiltà perché le cose per loro sono molto incerte. Ma dal punto di vista musicale, lì è un posto dove le cose succedono per davvero. E in fretta. Forse per questo non avevo accettato l’invito di Canova ad andarci prima. Perché avevo paura di confrontarmi con il pop plasticoso americano. E invece ho capito che è normale suonare e lavorare assieme con altri musicisti e l’ho fatto questa volta. Il disco guarda con serenità al songwriting del pop mondiale».
Eppure proprio ora sembra che gli impegni globali del cantante siano meno intensi rispetto al passato. «Ho preso questa decisione qualche anno fa: riappropriarmi della mia vita e abbassare il ritmo della mia carriera, anche al costo di perdere qualcosa. Non mi interessava avere successo e belle esperienze senza la possibilità di poterle condividere con chi mi interessa veramente».
Anche la copertina del nuovo disco mostra Tiziano Ferro più rilassato, sempre elegante negli abiti Dolce e Gabbana, ma molto vero: «La copertina migliore, secondo me – dice l’artista – in uno scatto c’è tutto il percorso del disco. Il sogno, lo spostamento geografico, Los Angeles sullo sfondo. È anche un disco dell’input fresco e rinvigorito che ho ricevuto lavorando lì e questo si sente anche dalle immagini».
Qualcuno gli fa notare due elementi interessanti: il ritorno della parola “perdono” in molti testi e il suono compatto di tutto il disco, che lo rende più omogeneo rispetto ai lavori passati. Ferro spiega: «Il perdono non è mai casuale nei miei testi, è la cosa più difficile in verità, è un esercizio. Mettere all’angolo qualcuno perché ha sbagliato è un conto, perdonare è molto complesso. Ma io non scrivo per rabbia e rancore, magari di getto sì. E posso permettermi anche in questo momento di fare un disco dove inserisco cose che non ci stanno, che non ti aspetti, come le due ballad che sono ne Il Mestiere Della Vita. La cosa che più mi piace è quando mi dicono che complico la vita al mio ascoltatore, nel senso che lo porto a pensare, pur rimanendo sempre in ambito di pop».
Il Mestiere Della Vita avrà un tour nell’estate 2017 ancora una volta negli stadi. Al momento sono state annunciate 11 date in un mese di concerti in Italia. Si parte l’11 giugno a Lignano e si chiude il 15 luglio a Firenze.