Una collaborazione speciale per un progetto importante. L’artista abruzzese Marco Mestichella presenta a pubblico e stampa la sua nuova collaborazione con la piattaforma digitale Musicraiser. La collaborazione avviene attraverso il crowdfunding, la raccolta di fondi tramite internet, è permetterà all’artista di promuovere il suo ultimo disco Tales of Falling Walls. Prodotto assieme a Joe Rodwell, con il quale ha realizzato anche Troubled Water (2015) e The Day I Killed My Ego (2013), Tales of Falling Walls è il terzo lavoro in studio del cantante e musicista e conterrà sette nuove canzoni tra cui il singolo Truth pubblicato lo scorso marzo. Il risultato del progetto ha un’unico obiettivo: infatti parter del ricavato, verrà donato ad un’assocazione no profit e molto cara al cantante, la Edoardo Marcangeli che si occupa del supporto di famiglie con bambini affetti da leucemia.
Com’è nata la collaborazione con Musicraiser?
«Sono stato contattato da uno dei talent scout del sito, che mi ha proposto di iniziare una nuova campagna di crowdfunding. Visto che ero al lavoro sul nuovo disco ‘Tales of Falling Walls’ ho accettato la proposta, anche perché avevo già intrapreso la strada del crowdfunding per l’EP precedente ‘Troubled Water’, e andò molto bene. Secondo me ci piacciamo a vicenda ».
Qual è il tuo obiettivo?
«Il mio obiettivo è quello di creare un budget che mi permetta di sostenere la pubblicazione del mio nuovo disco, nella maniera più professionale possibile. Al momento non sono affiancato da una casa discografica o management, quindi mi ritrovo a curare ogni aspetto del mio progetto, artistico e non. Inoltre voglio supportare attivamente l’Associazione Edoardo Marcangeli, un’organizzazione no profit a me molto cara, che aiuta e sostiene famiglie con bambini malati di leucemia. Quindi, l’obiettivo più grande é proprio quello di poter aiutare gli altri attraverso la mia musica».
Da quali sensazioni è nato questo disco?
«“Tales of Falling Walls”, in uscita a Febbraio, è un disco attraverso il quale sono riuscito a carpire una transizione molto importante della mia vita, segnata anche dalla mia esperienza a Berlino, dove ho completato la produzione dell’album. Un disco che alterna sonorità di pura elettronica trip hop ad altre con influenze soft rock e pop. Devo essere molto onesto, é il lavoro del quale vado più fiero e non vedo l’ora che esca e che inizi a suonare i pezzi dal vivo».
È difficile per un’artista emergere in Italia?
«Non posso fare un paragone perche come artista nasco a Londra. Io e il mio team stiamo facendo il possibile per venire a suonare in italia e portare ’Tales of Falling Walls’ dal vivo anche in patria».
All’estero come funziona?
«Posso raccontarti soltanto la mia esperienza personale, il mio percorso artistico nasce e si sviluppa a Londra, da sempre patria delle mie produzioni musicali. E’ una città molto stimolante dal punto di vista musicale, che ti da la possibilità di crescere, maturare e confrontarti con tanti altri artisti. Anche Berlino é una città amica degli artisti, ti lascia molto spazio, ti da la possibilità di creare senza pressione o scadenze. Entrambe le città hanno influenzato la produzione del disco. Credo che a Berlino sia possibile creare meglio e, forse, sentirsi più liberi, ma sono convinto che Londra rimane il posto migliore in cui condividere il lavoro fatto».