Debutto musicale per la giovane Elisa Giorello, in arte Lisa Giorè, classe 1986. La cantante toscana, cresciuta sotto l’influenza musicale di Franco Battiato e i Matia Bazar, nel 2010 scrive alcuni brani inediti, ma il progetto legato a questi si arena più volte fino ad essere abbandonato. Nel 2014 – dopo l’incontro con il chitarrista Leonardo Montalbano, il batterista Niccolò Grascelli e la pianista e flautista Debora Porciello, con cui la cantante collaborava già da tre anni – la giovane artista riprende in mano i brani rimasti incompiuti, fondando La Fabbrica di Polvere, la band con cui il progetto di inediti riuscirà finalmente a trovare una concretizzazione.
A distanza di due anni, la cantautrice decide di intraprendere un percorso da solista, utilizzando per la prima volta lo pseudonimo Lisa Giorè e continuando a collaborare in studio e nei live con i tre amici. A settembre Lisa ha pubblicato il suo primo album “Le Vie dell’Insonnia”, una raccolta di dieci brani che raccontano gli anni di un’evoluzione avvenuta attraverso turbolente tempeste cerebrali. Un lavoro discografico dalle radici pop-rock, con l’ingresso di note swing, folk e dell’elettronica.
Fiumi di parole in cui cogliamo il filo conduttore di uno stato d’animo ostinato ad alterare la realtà, sempre in bilico tra ossessioni, ansie ed autocontrollo. “Le Vie dell’Insonnia” unisce le melodie piacevoli e ricche di suoni, ad atmosfere surreali e malinconiche. Un sound ricco di sfumature che Lisa Giorè diffonde con l’intento della contaminazione. Dieci sono i brani che compongono Le Vie dell’Insonnia, un album prodotto dalla Volume Records. Anima tribale in “Lo Stato attuale delle cose”, un suono coinvolgente, a cui si miscela il fluire ripido delle parole. L’acustica della chitarra, insieme al ritmo “ciondolante” del suono strumentale, ci fa cogliere un messaggio di grande bellezza, nonostante l’apertura malinconica della vocalità, è così che cogliamo il contenuto del brano “Aria di Tempesta”. Ritmo inconfondibilmente swing in “Sabbia”, un contenuto di incertezza raccontato dalla voce vibrante della cantante. Accordo polistrumentale in “Danza Macabra”, a cui segue uno sviluppo veloce e frenetico, in quello che è il racconto surreale di una danza macabra medievale. “Malinconico ed in bilico, stanco sole di settembre”, così canta Lisa Giorè in “Settembre”, un brano intenso, in cui assaporiamo un ascolto avvolto da inquietudine. “Scarse prospettive” descrive in musica l’ambivalenza tra spensieratezza e una storia d’amore travagliata, con un intro musicale che ricorda la magistrale musica di Sergio Leone, nella pellicola indimenticabile, “Il buono, il brutto, il cattivo”. Decisa, incisiva e dal suono accattivante è “Parlo di te”. Un brano in cui si rivelano senza ombre le armoniche potenzialità della giovane artista. “Ritmo gotico in Dracula”, un contenuto metaforico rivolto ad esprimere qualcuno che sulla terra, riesce ad assorbire, risucchiare le energie dell’altro, allo stesso modo di un immaginario vampiro. Le note malinconiche si ripropongono con “Il Contrario del silenzio”, in cui le notti invernali ed insonni, circondano l’intera descrizione del brano. L’effetto del vento è il brano di chiusura di “Le Vie dell’Insonnia”. Una dedica della cantante ad un amico scomparso che suona e canta con musicalità rigorosamente elettroniche.
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