Sguardo magnetico e misterioso. Faccia pulita da bravo ragazzo. Attore, cantante, regista, appassionato di viaggi, musica e lettura. Parliamo di Matteo Tosi, il bell’attore che incanta le donne di ogni età. Originario di Rovigo, Matteo Tosi lavora da anni nel mondo dello spettacolo. Laureato in Discipline Arti Musica e Spettacolo, testimonial di associazioni Benefiche, dopo aver interpretato diversi ruoli tra spot pubblicitari e video musicali, arriva per lui la notorietà attraverso il mondo del cinema e delle fiction italiane come “L’Ispettore Coliandro”, “Carabinieri 4”, “Incantesimo 10”. La versatilità e l’estro di Matteo Tosi trovano spazio attraverso “Opera Palladio” un musical di cui è anche autore e regista. Abbiamo parlato di questo e di molte altre cose con Matteo Tosi, in una conversaziona davvero interessante.
Come nasce la tua passione per la Musica e lo Spettacolo?
«È difficile rispondere con precisione a questa domanda, perché la passione per lo spettacolo è nata con me. Fin da piccolo scrivevo, creavo, pensavo, insomma, avevo già mostrato i primi segni di un creatività poi esplosa nell’adolescenza. A 12 anni però fui colpito dal fascino del set de “La vela incantata” film che si girava al mio paese di Gianfranco Mengozzi che poi conobbi da adulto a Roma. Ricordo ancora lo sguardo e la bellezza intrigante di Monica Guerritore e la forza espressiva di Massimo Ranieri. Forse loro contribuirono ad indicarmi la via. Dopo le Medie Primarie, cercavo disperatamente una scuola sullo stile di “Fame”, i famosi telefilm americani che vedevo in televisione, purtroppo in Italia non esisteva, così ho scelto di diplomarmi in Ragioneria e coltivare da me la passione per il canto e lo spettacolo. A 19 anni mi sono iscritto al Dams (Discipline Arti Musica e Spettacolo) di Bologna e mi sono laureato nel 1996 a pieni voti. Durante il periodo Universitario, ho frequentato un corso di recitazione e scrittura creativa e successivamente, mi sono diplomato Attore ed Operatore teatrale. La mia formazione è continuata poi con maestri internazionali del calibro di Jhon Strasberg (figlio del padre fondatore dell’Actor’s Studio di New York) e Ilza Prestinari. Ho iniziato negli anni seguenti a lavorare nel cinema, nel teatro e in Tv, ad oggi mi sento di dire che l’aspetto che ha maggiormente condizionato questa scelta è stato la possibilità di vivere tante vite, tante quante non avrei mai potuto vivere nella mia vita.»
Hai interpretato tanti ruoli tra tv, cinema, teatro e nel campo musica. C’è un’esperienza professionale che ricordi maggiormente o cui sei particolarmente legato?
«Dal punto di vista mediatico Il personaggio di Giulio Solari di Incantesimo, mi ha dato grande notorietà presso il grande pubblico, nonostante avessi già interpretato diversi ruoli in Fiction di successo come Carabinieri, L’ispettore Coliandro (uscito di recente anche negli Stati Uniti) e Crimini. Incantesimo mi ha permesso di fare molte altre cose, anche inaspettate, quali ad esempio essere stato scelto come testimonial di associazioni Benefiche, e per tre volte attore-lettore in Terra Santa, al seguito di una troupe televisiva. Ma ho amato soprattutto girare film a tinte forti per la regia di Ivan Zuccon, in Bad Brains, interpreto Mirco, un “misterioso” personaggio che si imbatte in una coppia si sanguinari killer. In Colour from the dark, prossimamente in 3D, interpreto il ruolo di un prete esorcista e in Wrath of the crows – la cui prima è stata fatta l’anno scorso a Hollywood e in uscita in Italia ad ottobre – sono un soldato aguzzino. Soddisfazione è stata anche vedere Midway di John Real, di cui io sono il protagonista maschile in lizza per la competizione Italiana agli Oscar. E poi, non posso non menzionare, Opera Palladio, lo spettacolo sul più grande architetto di tutti tempi, Andrea Palladio, che coniuga Cinema, nella forma che ricorda i vecchi sceneggiati all’italiana, e Musical. Scritto e sceneggiato da me e diretto e prodotto con Simonetta Rovere.»
Nel 2011 ricevi il premio Euromediterraneo per “Opera Palladio” un musical di cui sei anche autore e regista. Come nasce questo progetto?
«Opera palladio è un progetto nato alcuni anni fa da me e Simonetta Rovere con l’intento di portare in scena la vita, il talento e la creatività di Andrea Palladio, il più grande Architetto di tutti i tempi, che gli Stati Uniti hanno definito Padre dell’Architettura Americana. Io mi sono occupato della sceneggiatura e dei testi delle canzoni, mentre Rovere delle coreografie, ma è diretto da entrambi. Le musiche originali per balletto sono del Maestro Enzo De Rosa, mentre le liriche del Maestro Paolo Zambelli e i costumi della stilista Patty Farinelli. Ho ricevuto in Campidoglio il Premio Euromediterraneo per la singolarità e originalità del progetto. Lo spettacolo, unico nel suo genere, coniuga Fiction – nella forma che ricorda i vecchi sceneggiati all’Italiana – e Musical, fondendo i diversi linguaggi dell’espressione artistica. »
C’è un attore a cui ti ispiri e un regista con cui ti piacerebbe lavorare?
«Non ci sono attori a cui mi ispiro, ma ci sono attori come amo particolarmente come Jim Carrey, Adrien Brody , Sean Penn e James Franco. Un regista? Ti faccio tre nomi: Ron Howard , Paolo Sorrentino e Abel Ferrara.»
Progetti in cantiere?
«Sto lavorando ad alcuni progetti cinematografici che mi vedono coinvolto in qualità di sceneggiatore, spero presto di parlarvene meglio. Tornerò in estate sul set a girare una web serie, continuo però a portare in giro il Cinemusical Opera Palladio, di cui sono autore e regista.»
Come è Matteo Tosi al di là dello schermo? Hai qualche passione?
«Una persona normale, che ama stare con la gente, conoscere luoghi persone e culture. Amo leggere, studiare, scrivere e avere ritmi non troppo stressanti. Lo stile di vita per me è fondamentale. La mie passioni oltre al mio lavoro, la musica e i viaggi.»