Anticipato dall’ipnotico e delicato singolo 1993, La Stanza Intelligente di Boosta, in uscita il 28 ottobre, è il primo album solista del tastierista dei Subsonica. Lo abbiamo incontrato per farci spiegare cosa significa e come è nato questo importante progetto che lo consegna alla discografia italiana sotto una veste completamente nuova.
IL DISCO – «Non contiente miracoli, semmai corregge gli errori e ammette gli sbagli. Essere nei Subsonica è sempre un incontro di invidualità molto forti. Samuel prima di Eden voleva fare un disco solo dance, a me piaceva il piano, per esempio. Qui suono tutti gli strumenti, magari male, ma è un disco tutto mio, autentico. Ho invitato alla mia festa chi volevo ed è andata bene perché nessuno ha detto no. Cosmo cantain Mezzo Uomo, una voce giovane e affascinante. Nek è una voce delicata e solida, Giuliano Palma è un doppiatore di un fumetto in musica che è Santa Kaos. Luca Carboni è il mio fratello maggiore, Briga ha portato se stesso, giovane, arrabbiato e pronto in Ad Altezza Uomo. Malika in Noi è la voce che mette in scena la delicatezza di un amore ricevuto e pronto a esser donato. Il Mio Compleanno, scritta e cantata con Raf, è una festa riuscita. Enrico Ruggeri è il mio capitano nella nazionale cantanti ed è un portatore sano di aneddoti della storia della musica. Marco Mengoni ha una voce pulita e dritta come un fuso, Diodato in Quello Che Vuoi è leggero avvolto in un suono anni 70».
COME SI SCRIVE – «Con onestà, perché oggi la musica ha bisogno di valore, e spesso diamo molte cose per scontate. Vorrei che in giro ci fossero più dischi come questo, nel senso che è nato davvero per esigenza di dire qualcosa. E se non avrò altro da dire non ne farò più, anche se dubito, dovrete sopportarmi ancora. Tutte le canzoni sono nate nel periodo di scrittura, non ci sono stati ripescaggi da cose che avevo accantonato. Forse solo per La Conversazione di Noi Due ho ripreso un riff di tastiera che avevo salvato in una versione vecchia di un Mac».
L’AMORE – «Sappiamo che è complicato ma si può raccontare in maniera semplice. A me piace tenermi le domande a cui non ho ancora risposto, e cerco con un giro di do di rivestire una canzone d’amore per darle semplicità. In 1993, che è la mia canzone d’amore del disco, c’è un posto in cui sedersi, guardare alla vita assoldando ricordi. La musica è melodia leggera, un racconto morbido».