Vincenzo Messina, conosciuto da molti per il ruolo di Nunzio Cammarota in Un Posto al Sole, fa il suo esordio sul piccolo schermo nella miniserie Il Papa buono. La popolarità arriva nel 2007 quando interpreta il ruolo del ragazzo complicato nella famosa soap che oggi compie 20 anni. Vincenzo, infatti, ha trascorso gran parte della sua adolescenza sul set di Un Posto al Sole, un’esperienza che oggi gli ha dato la giusta visibilità per intraprendere anche altri progetti. Nel 2017 lo vedremo sul grande schermo nei film “Gramigna” di Sebastiano Rizzo e “The happy prince” di Rupert Everett.
Parliamo di Nunzio, il tuo personaggio in Un Posto al Sole.
«Il mio personaggio lo adoro. Mi permette di essere tanti personaggi nello stesso tempo. Di base non si è mai capito chi è veramente Nunzio. Non si comprende se è buono o cattivo. Forse è un buono con degli scatti di rabbia che non riesce a controllare. Cerco di dargli diverse sfumature. La storia di Nunzio la conosciamo bene. È la storia di una ragazzo di strada che viene salvato da Franco Boschi (Peppe Zarbo). Franco ha sempre cercato di portarmi sulla giusta strada. Io cerco di mettermi nei suoi panni, quelli di un ragazzo che a 20 anni si ritrova con 500 mila euro, normale perdere la testa».
Cosa hai in comune con Nunzio?
«A parte indossare il giubbino di pelle, credo siamo totalmente diversi. Sono una ragazzo a cui piace fare tante cose. Amo questo lavoro ed è quello che spero di fare anche in futuro, cercando di migliorare sempre».
Il tuo personaggio si ritrova a vivere spesso temi legati al sociale. Si parla di camorra, di educazione giovanile. Senti il peso di questa responsabilità?
«No. Penso che ognuno nella vita sia libero di fare quello che vuole. Ci sono ragazzi di strada che si sono persi e altri invece che hanno avuto la forza e il coraggio di guardare avanti ad un futuro migliore, allontanandosi dalla strada, dalla malavita. Nella vita c’è sempre un’alternativa. Forse è proprio quello che vuole raccontare Nunzio, che c’è sempre una seconda scelta, anche se ci sono momenti in cui perde la testa. A dire il vero il mio personaggio mi piace soprattutto per questo, perché non è un ruolo statico, banale».
Di recente hai curato la regia del corto Il Protagonista, stai lavorando ad altro?
«Sì, sto lavorando alla realizzazione di un altro corto».
Altri progetti?
«Ho preso parte a Gramigna, film che uscirà nelle sale a febbraio e un mese fa ho partecipato al film di Rupert Everett “The happy prince” (Il principe felice), una pellicola dedicata alla vita di Oscar Wilde, con Colin Firth, Emily Watson, Tom Wilkinson, Hugh Dancy e Edward Fox.
Il mio ruolo è quello di Peppino, il servo di Oscar Wilde, al suo servizio nel periodo in cui ha soggiornato a Napoli. La scene sono tutte in napoletano e non saranno doppiate, solo sottotitolate in inglese».