È andato in scena lo spettacolo Erebo il lungo addio. L’Associazione culturale Imprenditori di sogni, in collaborazione con il Gruppo Storico Romano, continua il suo percorso con il Festival dell’Arena, fino al 13 settembre. In scena questa volta “Erebo. Il lungo addio”. La drammaturgia fonde parti interamente originali con passi e riscritture di autori classici e moderni( Omero, Sofocle, Seneca, Tomasi di Lampedusa, Pavese, Kafka ). La messinscena usa come linguaggio artistico una coerente fusione di arti performative, recitazione, musica, danza e si fonda sull’assoluta attualità del mito, di cui coglie la trasversalità dell’ antichità ai giorni nostri.
“Il mito – afferma la regista – è un messaggero universale di grandi tematiche: il rapporto con divinità, morte, potere, famiglia, città, il rapporto con il sé. Dall’ insieme del lavoro di sicuro traspare un profondo senso di decadenza e l’impressione che siamo quasi impotenti. Per questo il senso è spezzare l’attesa, rompere l’immobilismo che ci imprigiona”.
Fondamentale è stata l’elaborazione del testo, che ha preteso uno studio approfondito delle varianti sul mito e delle declinazioni proposte dagli autori moderni e si è rivelato estremamente stimolante e molto difficile, imponendo l’ assoluta necessità di comprendere che tipo di rapporto intercorresse tra i vari autori.
Ovviamente quando si tratta di autori classici è sempre pericoloso, soprattutto oggi ai tempi della velocità assoluta e disarmante, portare la classicità con i suoi tempi e le sue pause. Attori molto bravi, drammaturgia impeccabile, giusta la regia, ma se proprio le si deve rimproverare qualcosa, potrei aggiungere che è mancata una “rottura” degli schemi classici con un ritmo che quasi potesse arrecare disturbo agli stessi attori, più che accompagnarli in questo viaggio. Lo spazio scenico dell’ Arena, favorisce una rotondità in uno spazio circolare per cui, sfruttare al meglio le diverse angolazioni per destabilizzare lo spettatore, sarebbe utilissimo all’ intera opera. Complimenti all’ intera compagnia, sperando di rivederli presto, in bocca al lupo. Ben venga l’impegno e la volontà di proposte difficili, nell’ epoca della commedia facile. E’ nostro compito sostenere la cultura e una nuova generazione di drammaturghi, attori, scenografi, costumisti.
Regia Auretta Sterrantino
Con: Livio Bisignano, Loredana Bruno, William Caruso, Giulia De Luca, Oreste De Pasquale, Giada Vadalà.
Musiche originali firmate da Filippo La Marca e Vincenzo Quadrella.
Immagini di scena a cura di Eleonora Currò