Sarà inaugurata il 14 ottobre, alle ore 19.00, presso la Galleria d’Arte P.r.a.c (Piero Renna Arte Contemporanea) di Napoli, Piel de Inmigrante, la mostra di Francisco Bosoletti. Il writer argentino ha contornato di bellezza la città partenopea. Una meravigliosa forma d’arte la sua, con cui decora le mura della città di Napoli, con affreschi incantevoli. Opere veloci, che si inseriscono in un percorso artistico delicato, in cui il colore e la magia, donano luce ai luoghi della città dimenticati, malinconici e bui. Francisco Bosoletti è l’artefice di una rinascita di alcuni quartieri di Napoli, sottoposti al degrado. Un filone quello che segue l’artista, dove il sociale viene raccontato dall’opera pittorica. I volti rappresentati sulle mura della città, sono tante volte quelli di persone che nemmeno lui conosce, quelli di fotografie dimenticate, abbandonate. Visi perlopiù femminili, che rappresentano l’umana beltà, contornata da tratti malinconici, le sofferenze che tendono a soffocarne la luce. Da qui il progetto Resistiamo, di cui Bosoletti è promotore, insieme all’associazione “Il Fazzoletto di Perle”. Un’opera di grandi dimensioni, riprodotta sulla facciata della Basilica di Santa Maria della Sanità. Una gigantografia femminile che rapisce lo sguardo, il cui significato è proprio quello della resistenza, la lotta dell’amore che sovrasta il male. Le sue opere descrivono la condizione di mamme che scrivono ai figli lontani, le fidanzate che attendono il ritorno degli amanti. Ritratti che richiamano il sentimento dello stupore ma anche della paura, della tristezza. Eppure la sua arte è altresì un invito a vivere liberi, lontani da pensieri conturbanti. Con la mostra Piel de Inmigrante, Francisco Bosoletti fa il suo ritorno a Napoli, dove nel 2015 ha esposto “Le ombre di Napoli”, il murale nel Giardino Liberato di Materdei, rappresentato da un volto femminile contornato da fogliame. Un dipinto di cui riconosciamo il candore, la dolcezza. La speranza delle foglie che le accarezzano il viso, insieme alle sue mani operose, che l’hanno resa protagonista di tutto quello che è oggi. Un volto che trabocca del bene e del male, che lei stessa, incarna.
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