Finalmente si è conclusa la sosta ed è ripartito il Campionato di Serie A. Alla luce dei risultati, non sembrerebbe azzardo dire che stia cominciando a prendere una certa forma: Juventus e Napoli sono macchine da guerra, pur se non prive di difetti: la solidità difensiva mostrata lo scorso anno ancora non è stata raggiunta, ma il potenziale offensivo è rimasto invariato, se non addirittura incrementato per i bianconeri che, con un Higuain in grande spolvero (doppietta contro il Sassuolo condita da una rovesciata), difficilmente troveranno ostacoli lungo il cammino.
Il top player del Napoli, per ora, si chiama Josè Maria Callejòn: l’attaccante spagnolo sembra aver ritrovato la verve degli anni ”beniteziani”, con due doppiette già all’attivo, contro Milan e Palermo. Agli Azzurri di sicuro manca il bomber, inutile dire che Milik non è il Pipita, ma il nuovo stile di gioco sembra favorire gli attaccanti esterni, molto più vicini alla porta e, di conseguenza, pericolosi.
La Roma sembra essere l’inseguitrice più accreditata, ma quanta sofferenza contro la Sampdoria: la vittoria finale, infatti, è arrivata grazie a un rigore molto dubbio procurato da Dzeko e trasformato dall’eterno capitan Totti, sempre più ottavo Re di Roma. Dopo un primo tempo complicato, chiuso in svantaggio, i giallorossi affrontano la ripresa, iniziata alle 17 causa nubifragio, con il piglio giusto: trovano prima il pareggio, poi al 92”, momento in cui Giacomelli assegna il calcio di rigore, piegano l’eroica resistenza di Viviano.
L’Inter trova la prima vittoria in casa grazie al bomber di famiglia: Mauro Icardi, tanto corteggiato da De Laurentiis, con due zampate delle sue raddrizza una partita che si era messa piuttosto male per i nerazzurri: il Pescara è squadra offensiva e in casa può far male a chiunque, poi De Boer ha indovinato i cambi e si è risparmiato un’altra settimana di critiche. Cosa che avrebbe gradito anche Montella, il quale perde in casa 1-0 contro la modesta Udinese: gioco prevedibile, attacco inconsistente, questa squadra ha bisogno più che mai del ritorno di Niang, unico in grado di rompere gli equilibri.
Unica nota storta di un’appassionante giornata di campionato, il rinvio di Genoa – Fiorentina per impraticabilità del campo causa diluvio e grandine: un’interruzione che fa più ”comodo” ai Viola, dal momento che i rossoblu avevano il pallino del gioco in mano. Con la gara che probabilmente slitterà al 2017, vedremo, anche quest’anno, la classifica incompleta per molto tempo.