È l’anno di Lav Diaz: la 73. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia si chiude con il Leone d’Oro al regista filippino che, con il suo The woman who left, ha portato al Lido il dramma interiore di una donna alle prese con la libertà dopo trent’anni di prigione. L’angoscia e il malessere che pervadono il film sono così umani, così intensi che conquistano pubblico e giuria, innalzando la narrativa peculiare di Lav Diaz agli onori del premio più ambito.
Segue la storia nella storia di Tom Ford che, con il magnetico e surreale Nocturnal Animals, conquista il Gran premio della giuria.
Emma Stone, che dà il volto a Mia nelle atmosfere oniriche e musicali di La La Land, è la miglior interprete femminile di quest’anno; la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile va invece all’Oscar Martínez de El ciudadano illustre, l’elegante critica di costume firmata dai registi argentini Mariano Cohn e Gaston Duprat.
La giuria assegna il suo premio speciale all’amore distopico e controverso della regista Ama Lily Amirpour, The bad batch.
Noah Oppenheim si aggiudica il premio per la miglior sceneggiatura con Jackie di Pablo Larrain, che dirige Natalie Portman in un ambizioso film prospettico sulla first lady Jacqueline Kennedy.
Il complesso meló Frantz del regista François Ozon frutta il premio Marcello Mastroianni alla sua protagonista, Paul Beer, che dà una profonda interpretazione del tormentato rapporto tra amore, morte, memoria e speranza; il premio Leone del futuro per la miglior opera prima va a The Last of us di Ala Eddine Slim, trionfo della fascino ipnotico dell’immagine, mentre il miglior film della sezione Orizzonti è Liberami di Federica Di Giacomo, un indagine sul senso della possessione e dell’esorcismo.
Il Leone d’argento per la regia, infine, quest’anno premia a pari merito l’elegante intrigo de La region salvaje di Amat Escalante e il crudo surrealismo di Andrei Konchalovsky, che ha sfidato la percezione del male in Paradise.
La cerimonia di premiazione, presentata dalla madrina Sonia Bergamasco, si è svolta nella Sala Grande del Palazzo del Cinema ed ha schierato un’illustre giuria presieduta dal regista visionario Sam Mendes (American Beauty); con lui, il regista Laurie Anderson, le attrici Gemma Arterton, Nina Hoss, Chiara Mastroianni e Zhao Wei, i registi Lorenzo Vigas e Joshuna Oppenheimer, e lo scrittore Giancarlo De Cataldo.
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