La giornata, alla 73 Ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, si inclina verso strana chimica dei rapporti, e il modo in cui finiscono per definirci agli occhi di noi stessi e del mondo che occupiamo; ne sono testimoni due dei film di oggi, Tommaso di Kim Rossi Stewart e The Bad Batch di Ana Lily Amirpour.
Kim Rossi Stewart presenta Tommaso, altro lavoro italiano di pregio a sbarcare al Lido, sebbene non in concorso. Tommaso recupera, undici anni dopo, il filo di una storia cara a Rossi Stewart, Anche libero va bene. Restano i temi delle ferite aperte e dell’identità distorta dalla sofferenza; a differenza della pellicola del 2005, però, il protagonista non è un bambino ma un uomo, un narcisista ossessivo-compulsivo arenato nel tentativo di comprendere il motivo inesistente di un rifiuto insopportabile. Tommaso convive con il fantasma dell’abbandono di sua madre, che “voleva il meglio per lui” ma lo ha lasciato che non era ancora adolescente, irrimediabilmente attratta dalla libertà. È un uomo bello, insicuro come chiunque sia stato ferito a morte da qualcuno che avrebbe dovuto amarlo, consistente in un infinito inanellarsi di piccole manie distruttive e percezioni distorte che gli compromettono i rapporti e gli rendono invivibile la vita; se c’è una nota dolce, nella storia, arriva con l’entrata in scena di Camilla Diana, cinica e osservatrice, che scompagina i piani di Tommaso e spezza la routine di un uomo che ottiene sempre quel che vuole, peccato che non sappia esattamente cosa sia.
La nota di basso del film è la psicanalisi, una disciplina sempre sottovalutata o sopravvalutata; Tommaso non è perduto, guarda solo dalla parte sbagliata, e Kim Rossi Stewart realizza un lungometraggio intimo, intelligente e delicato; un viaggio introspettivo, talvolta autobiografico, condivisibile e dolceamaro. Tommaso sarà nelle sale italiane dal 20 ottobre.
La giovane regista Ana Lily Amirpour, con il suo The bad batch, si addentra ancora di più nel mistero dei rapporti interpersonali, portando sullo schermo un futuro distopico e una storia d’amore tra un cannibale e la sua potenziale preda. Jason Momoa (Khal Drogo in Game of Thrones, e presto Aquaman per la DC Comics), assassino che mangia le sue vittime, e Suki Waterhouse (Insurgent), giovane “pasto”, intessono un rapporto sul curioso sfondo di una colonna sonora western e atmosfere surreali popolate da personaggi che portano i volti di grandissimi nomi del cinema, come il Sognatore (Keanu Reeves) o l’Eremita (Jim Carrey). Nel cast anche Giovanni Ribisi e Diego Luna.
La cifra di Amirpour sembra nascondersi nelle sue trame oniriche e inquietanti, come conferma il suo debutto del 2014 A girl walks alone at night; The bad batch ci trasporta dritti nel cuore di una comunità cannibale, in un immaginario Texas post-apocalittico, mescolando elementi familiari e reazioni umane a scenari improbabili e difficoltà peculiari. I diritti del film sono stati acquistati da Netflix, gigante in continua espansione dell’industria dell’intrattenimento; se il film arriverà nelle sale, non è ancora possibile dire quando.
Il programma di Martedì 6 Settembre:
VENEZIA 73
JACKIE di Pablo Larraín (Usa, Cile, 100’, v.o. inglese s/t italiano) con Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Greta Gerwig, John Hurt
FUORI CONCORSO
THE JOURNEY di Nick Hamm (Gran Bretagna, 94’, v.o. inglese s/t italiano) con Timothy Spall, Colm Meaney, Freddie Highmore, John Hurt, Toby Stephens
ORIZZONTI