Dal 28 al 31 maggio Massimo Masiello in scena al Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli con lo spettacolo “Gli amici se ne vanno-le note ineguali di Umberto Bindi”.
Capostipite della canzone d’autore, appartenente alla cosiddetta “scuola genovese”, Umberto Bindi all’alba dei “favolosi” anni ’60 aveva già firmato numerosi successi (“Il nostro concerto”, “Arrivederci”), ma, pur essendo solo all’inizio di una sfolgorante e promettente carriera, ecco che improvvisamente qualcosa siinceppa nei meccanismi dello star system nostrano; la televisione gli sbarra le porte, la sua persona non è più gradita, colpevole la sua omosessualità mai rinnegata, la sua vita privata troppo fuori dagli schemi per un’Italia governata dalla chiesa, in cui il delitto d’onore era ancora quello che Germi definì “Divorzio all’italiana”. Purtroppo l’ostracismo durò fino alla sua morte, nei primi anni del XXI secolo, e la sua carriera non si riprese più. Attraverso le sue canzoni e la sua storia, vogliamo raccontare quest’episodio vergognoso di omofobia e razzismo, sperando che la vicenda umana ed artistica di Umberto resti solo un tragico esempio di un’Italia che non c’è più.
Note di regia (Massimo Masiello)
Da piccolo certe melodie mi emozionavano più delle altre, ma l’ingenuità e la sufficienza dell’età, non ti permettono di andare oltre la conoscenza sommaria del cantante. Col tempo cresceva la curiosità, la voglia di conoscere, di sapere; le onde della musica, di certa musica, mi prendevano sempre di più.
Chi era quell’autore capace di suscitare quei sentimenti? Cosa provava mentre si abbandonava alle sue note? Ho cominciato così ad informarmi sulla vita di ognuno di loro, i loro trascorsi; così quando Gianmarco Cesario e Antonio Mocciola, mi hanno proposto questo progetto, ho subito accettato con entusiasmo. La sensibilità di Umberto Bindi è, per alcuni versi, molto vicina alla mia. Ho voluto così, ricreare le atmosfere a me più vicine, quelle dei ricordi, quelle del bianco e nero: quelle della grande musica.