Tra le migliori poler dancer internazionali attualmente in circolazione, Valeria Bonalume è la prima artista ad aver portato in Italia la magia e l’incanto della Flying Pole o Aerial Pole, nuovissima disciplina che consente di volteggiare liberamente nello spazio attraverso un palo portato in alta quota che ruota su se stesso. Poliedrica e trasversale, contraddistinta da uno stile unico e inimitabile, Valeria arricchisce il curriculum artistico con innumerevoli interventi i e performance nel corso di alcune trasmissioni televisive: da Italia’s got Talent a Crozza nel Paese delle meraviglie e Chiambretti Supermarket sino alla recentissima e memorabile apertura nella sigla finale nell’ultima edizione di Ballando con le Stelle.
Pole Ddncer, acrobata, performer, danzatrice professionista, modella e coach internazionale. A sei anni ti sei avvicinata alla ginnastica ritmica e poi strada facendo ti sei dedicata alle altre discipline. Questa passione è stata un caso? Da cosa o chi sei stata motivata?
«Tutto è nato da me, nessuno mi ha spinto. La mia è una famiglia di musicisti e nei primi anni della mia infanzia mi ha spinto ad avvicinarmi al mondo della musica, però, la mia voglia innata di danzare ha preso il sopravvento. Ho iniziato con la ginnastica ritmica e me ne sono innamorata da subito. Comunque sia la mia famiglia ha condiviso le mie scelte e mi ha sempre sostenuta».
Nella 2010 campionessa della pole dance, fenomeno in costante crescita che interessa e incuriosisce sempre più tantissime persone. Ci puoi parlare un po’di questa disciplina sportiva? Chi può praticarla e in che modo?
«La pole dance è una disciplina artistica acrobatica e ultimamente ha avuto un boom soprattutto in Italia, poiché all’estero già è diffusa da un po’di anni. È uno sport molto in evoluzione, completamente nuovo, c’è continuamente una crescita, perché ognuno può inventare stili nuovi, figure nuove. All’inizio era praticabile per chi già faceva discipline acrobatiche, ma adesso la pole dance è per tutti. Ci sono corsi in tutta Italia, alla portata di chiunque voglia praticarla, anche partendo da zero. La cosa bella è che in poco tempo si vedono risultati, sia a livello tecnico, ma soprattutto a livello fisico, perché il fisico ha un cambiamento in quanto si vanno a potenziare tutte le fasce muscolari del corpo. Questa disciplina non è solo per donne. Ci sono tantissimi uomini che si dedicano alla pole dance, proprio perché è uno sport per tutti».
Sei impegnata continuamente tra l’Italia e l’’estero tenendo numerosi workshop nelle principali città e migliori scuole di pole dance del pianeta. Quali sono le curiosità che riscontri?
«Sicuramente che c’è una forte passione comune. Io viaggio veramente in tutto il mondo ed ho creato nel tempo legami molto belli e stretti con persone che hanno la mia stessa passione. Quando vado in una scuola, che può essere a New York o a Singapore o in Italia, noto subito un coinvolgimento delle persone che partecipano, si instaura un rapporto bellissimo. La pole dance è una disciplina che si differenzia dalle altre. Chi inizia a praticarla, coinvolge altre persone, si documenta ed è in continuo aggiornamento».
Ma cosa affascina così tanto della pole dance?
«Nel praticarla ti rendi conto che non è facile, però, man mano ti rendi conto dei risultati immediati e questo ti spinge a non mollare ed andare avanti. In questo genere di sport metti te stessa alla prova continuamente.. Secondo me è uno stile di vita».
Quante ore al giorno dedichi allo sport, all’allenamento?
«Quando sono sotto gara almeno 4 ore al giorno, non di più perché è molto pesante. Comunque sia alterno con l’allenamento a terra. In questo periodo dedico meno ore di allenamento perché ho lo spettacolo, quindi dedico parte delle ore anche a questo. Sicuramente non ti alleni tutti i giorni, perché il fisico ne risente, ma non puoi stare per molto tempo ferma. Non esiste vacanza, non esiste domenica, ma non pesa in alcun modo».
A Italia’s got Talent hai Flying Pole in cosa consiste questa nuovissima disciplina?
«È una disciplina aerea, nel senso che l’attrezzo è lo stesso, solo che è un palo gommato attaccato solamente alla parte superiore, quindi è instabile, si muove nell’area e gira su se stesso e viene portato a quote di 6 o 8 metri, dipende da quello che si vuole fare. Io l’ho visto a New York un paio di anni fa e l’ho voluto provare. Adesso è arrivato in Italia, ma è completamente diverso dalla pole dance. Anzi invito a chi volesse provarlo, di trovare degli insegnanti qualificati perché lo sforzo fisico è notevole».
Solitamente rivedi le tue performance televisive e cosa pensi?
«Sono ipercritica, quasi sempre non mi piace, però, ovviamente bisogna anche essere realisti. Questo è o stimolo giusto per andare avanti e migliorare. Mi piace molto l’ambiente televisivo, quindi ogni volta è un’esperienza unica ed emozionante, da cui impari tantissimo».
Il tuo stile è unico nel suo genere ed è in grado di unire elementi della danza a figure di pole dance con una spontaneità disarmante. Sei riuscita nel tempo a creare uno stile tutto tuo, è stato difficile, faticoso per te?
«In realtà è una cosa naturale. È stato faticoso sicuramente, ma è un lavoro che ho costruito un po’ alla volta negli anni. Ho fatto un percorso artistico da quando ero piccolo e negli anni ho cercato di perfezionarlo. Tutte le mie esperienze, tutte le miei emozioni, tutte le fasi della mia vita, le concentro nel mio lavoro e nelle mie performance. Il mio lavoro è un insieme di quello che sono e questo è quello che mi differenzia da altri artisti».
Ad Ottobre sarai tra le protagoniste e coach di Originaria, primo grande festival dedicato alle arti aeree che si terrà a Modena. Ci racconti qualcosa?
«Sarò una delle insegnanti che parteciperà a questa manifestazione. Saranno tre giorni dedicati allo sport, alla amicizia, in cui le persone possono provare diverse discipline legate al mondo della danza aerea. In quell’occasione darò anche delle lezioni della pole dance ballate».
Altri progetti?
«Mi sto dedicando molto alla realizzazione di numerosi progetti artistici legati a dei video, in cui si va ad integrare la pole dance in contesti musicali, architettonici e urbanistici. Molti di questi progetti video sono in collaborazione con il Gruppo Building, specializzato nella ri-funzionalizzazione dell’eredità di importanti palazzi storici, che hanno l’intento di rivitalizzare e riqualificare aeree urbane significative attraverso l’inconfondibile danza aerea dell’artista.
THE WHITE NOISE – FLYING POLE