Monte è il primo progetto italiano di Amir Naderi, con Andrea Sartoretti e Claudia Potenza, presentato Fuori concorso nella selezione ufficiale della 73esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Considerato una delle figure più influenti del nuovo cinema iraniano, Naderi, dopo aver ambientato gli ultimi lavori in Iran, Stati Uniti e Giappone, realizza per la prima volta un film in Italia. Monte è stato girato quasi interamente sulle montagne dell’Alto Adige, a oltre 2.500 mt d’altezza sul gruppo montano del Latemar, e in Friuli Venezia Giulia, con il coinvolgimento di un cast e una troupe italiani.
«Per rendere qualcosa possibile in ogni momento, paga con il tuo cuore, abbi fede e sii paziente. Non mollare finché non ci arrivi. Perché questo è il dono dell’essere umano: la sfida». Così Naderi parla di Monte, un film sulla sfida di vivere in alta quota, che è poi la condizione in cui sono stati catapultati anche gli attori e tutta la troupe che ha lavorato alle riprese. Una vera cinematografia estrema per un set ambientato in alta montagna, in un paesaggio incontaminato e in condizioni atmosferiche e logistiche spesso molto difficili, dove è stato ricostruito dal nulla un intero villaggio medioevale.
«L’Italia, con la sua cultura, la sua lunga storia e il suo background complesso, è uno dei paesi più interessanti al mondo. Sono convinto che più di qualsiasi altro paese abbia prodotto geni che hanno cambiato il corso della civiltà. Questa è la ragione per cui questa volta ho scelto di girare il mio nuovo film qui».
Monte è ambientato in un villaggio semi-abbandonato ai piedi di una montagna dove vive Agostino con la moglie Nina e il figlio Giovanni. La montagna si erge come un muro contro i raggi del sole, che non arrivano mai a illuminare la loro terra, ridotta a pietre e sterpaglia. Il film racconta la storia di quest’uomo e della sua famiglia, la loro sfida quotidiana per abbattere la montagna, la sua forza ancestrale e riportare la luce.