Sono trascorsi esattamente 40 anni da quando il primo veicolo costruito dall’uomo si posava sul suolo di Marte. Si trattava della sonda Viking 1 della Nasa. Ricordiamo di allora che arrivavano sulla Terra le prime immagini più dettagliate mai viste della superficie marziana, mentre gli strumenti di bordo raccoglievano i primi dati sulla composizione dell’atmosfera indicando che Marte non era sempre stato un mondo arido come si pensava. Oggi l’esplorazione del pianeta rosso prosegue grazie al “rover laboratorio Curiosity” che dal 2012 analizza i campioni di roccia e terreno del Cratere Gale per ricostruire il passato geologico marziano. Inoltre, con ExoMars, la missione dell’Agenzia Spaziale Europea raggiungerà l’orbita di Marte il prossimo ottobre e nel 2020 invierà anche un rover con l’obiettivo di individuare possibili tracce di vita passata nascoste nel sottosuolo. Il nuovo rover, “fratellino di Curiosity”, sarà equipaggiato con strumenti per la ricerca di forme di vita fossili e per testare la possibilità di produrre ossigeno direttamente su Marte: un passo fondamentale per preparare l’arrivo del primo equipaggio umano sul pianeta.