Conoscevo i ragazzi de La Terza Classe da anni, ma loro non conoscevano me. La loro musica suonata a via Scarlatti a Napoli era diventata luogo di ritrovo per me ed altri amici. Sembra ancora di vederci tutti lì, alla ricerca di note perdute.
Rivedere i ragazzi anni dopo al programma di Sky Arte “On the Road con Joe Bastianich” non è stata una sorpresa: era tutto solo questione di tempo. La Terza Classe viaggia a piedi. Arriva lontano, corre, cammina e infine rallenta. Per un po’ i piedi diventano radici. Ogni posto è casa per La Terza Classe, anche se questa volta il loro giro intorno al mondo li ha riportati dove tutto è realmente iniziato.
Ricordate la vostra “prima volta” come artisti di strada?
«Ottobre 2012, da lì è iniziato tutto. Dalla strada siamo poi stati chiamati a suonare da pub e locali per fare concerti. Un anno dopo, nel 2013, abbiamo deciso di fare il nostro primo tour europeo in Germani, Francia, Belgio ed Olanda. Quando siamo tornati avevamo le idee più chiare su quello che volevamo fare. Prima facevamo Bob Dylan e i Beatles, dopo siamo scesi sempre di più nella tradizione americana.»
Al punto da decidere di fare il vostro primo viaggio in America, no?
«Esattamente, un primo viaggio che è stato veramente “On The Road”. Siamo andati in giro con un furgoncino molto vintage completamente all’avventura. Avevamo in programma un solo concerto e una sola intervista radiofonica, il resto era tutto un punto interrogativo.»
Il punto interrogativo ha trovato una prima risposta grazie a Jim Lauderdale: eravate destinati ad incontrarvi.
«Verissimo: Jim ci ha presentati al programma Music City Roots, poi ci ha consigliato un’agenzia a cui riferirci per mettere su un tour con più date. Il risultato? Da quel momento e nei viaggi successivi in America siamo arrivati a suonare non solo per strada, ma su 33 giorni di tour, ne abbiam trascorsi 25 in teatri!»
Com’è passare dalla strada al teatro?
«La strada è il miglior modo per arrivare in teatro: ti abitua per necessità ad arrestare e sorprendere continuamente i passanti. Tutti gli apprezzamenti che abbiamo ricevuto in teatro li dobbiamo a ciò che abbiamo imparato per strada. Non siamo abituati a barriere tra palco e platea, la nostra gavetta ci porterà sempre ad avere un contatto diretto col pubblico, a far scattare la famosa scintilla tra noi e gli spettatori. È stato così facile, fin da subito, rompere il ghiaccio e creare empatia con ogni tipo di pubblico.»
Pensate mai a tutti i posti in cui siete arrivati grazie alla vostra musica?
«Cerchiamo di non pensarci. Noi non sappiamo ancora dove siamo arrivati e il bello è che non sappiamo ancora dove arriveremo. La nostra unica certezza è che continueremo a lavorare nel migliore dei modi possibili. Quando finiamo un’esibizione prima di abbracciarci ci critichiamo. Questo ci porta a lavorare sempre più duramente per migliorare su qualsiasi tipo di palco, che sia in un teatro o per strada.»
Dalla strada al teatro fino alla televisione: come sono state le esperienze televisive?
«La TV è stata e continua ad essere uno dei mezzi più potenti per raggiungere le persone. “Italia’s got talent” ne è stata la dimostrazione tangibile, questo non vuol dire che noi non continueremo a lavorare per strada. È stato bello però sapere di essere arrivati in città che non avevamo ancora raggiunto. Riteniamo questa esperienza un’ottima pubblicità per la nostra musica.»
Personalmente sono molto più legata alla puntata su Sky Arte insieme con Joe Bastianich che ha dimostrato di avere una totale ammirazione per la vostra musica…
«La puntata di Sky è merce rara, ma con Joe e il suo chitarrista Mike Seay è stato amore a prima vista. Ci ha ascoltati per strada la prima volta proprio qui a Napoli. Qualche mese fa ci siamo rivisti con tutta la troupe di Masterchef e abbiamo suonato alla pizzeria Sorbillo sul lungomare tutti insieme.»
Lo scorso lunedì avete concretizzato un sogno: suonare a Napoli con Jim Lauderdale. Un cerchio che in qualche modo si è chiuso…
«Un sogno realizzato che nemmeno avevamo in luce quando siamo nati! A giorni di distanza siamo ancora sospesi tra sogno e realtà. Abbiamo fatto una piccola anteprima per pochi intimi a Sorrento e poi la vera e propria serata all’Orto Botanico di Napoli che ha coronato una sfilza di concerti bellissimi fatti in Campania. È stato bellissimo perché c’era tantissima gente oltre ad amici, parenti e artisti campani che conosciamo e apprezziamo tantissimo. Per momenti come questo noi ringraziamo sempre la nostra divinità: il dio SOL che continua a farci vivere situazioni incredibili e a conoscere, giorno dopo giorno, un nuovo pezzo di mondo.»
Il viaggio de Le Terza Classe continua. Domani, 16 luglio 2016 i ragazzi saranno al Factory Garden House di Bacoli. Qui intanto il video ufficiale della loro Paulina.