Presentata questa mattina la nuova stagione teatrale 2016- 2017 del Teatro Nuovo di Napoli diretto da Alfredo Balsamo. Diciotto sono le proposte sceniche da ottobre fino ad aprile 2017 che impegnano la storica sala cittadina rispettandone la sua vocazione per la drammaturgia contemporanea. Il cartellone sarà articolato con dieci spettacoli in abbonamento, due interessanti fuori abbonamento e un doppio focus sulla danza contemporanea con ben due rassegne: Monday dance e Quelli che la danza 2017, lo spettacolo di Natale fuori abbonamento con Antonio Casagrande Ladri di Sogni, unitamente ad altre iniziative che andranno ad arricchire l’intera programmazione.
«La grande attenzione alla drammaturgia contemporanea caratterizzerà la prossima stagione – sottolinea il direttore artistico Alfredo Balsamo – e risponde alle esigenze di un pubblico molto esigente, in linea con la storia che ha reso importante la sala di via Montecalvario. Sono proprio questi presupposti che stimolano a lavorare instancabilmente per la creazione di un’offerta culturale sempre più in sintonia con il pubblico, destinatario del nostro sforzo, in cui sia gli “affezionati” sia i “nuovi” fruitori possano trovare sempre più interessante la nostra stagione teatrale».
Lo spettacolo “Serata d’amore” – per la regia di Manilo Santanelli con Isa Danieli – apre la stagione teatrale 2016-2017 del Teatro Nuovo, un omaggio ad Annibale Ruccello a trent’anni dalla sua scomparsa. Un viaggio dentro il teatro di Ruccello, un percorso alla rovescia dalla sua ultima commedia alla prima. Come a risalire un fiume che porta al centro di un continente o di un pianeta.
Dal 9 al 13 novembre Marco Paolini porterà in scena Numero Primo. Studio per un nuovo Album scritto con Gianfranco Bettin. Il filo di memorie, di luoghi, facce ed esperienze hanno finora accompagnato la crescita del protagonista Nicola nella geografia e nella storia recente del nostro Paese. Per alcuni gli Album sono un racconto generazionale, uno sguardo ironico girato all’indietro, ma, qui, l’attore e regista prova a cambiare registro.
Da mercoledì 16 a domenica 20 novembre, Candida Nieri sarà in scena con MA di Linda Dalisi, per la regia di Antonio Latella. Lo spettacolo si ispira alla figura della madre nell’opera di Pier Paolo Pasolini.
Elena Bucci, Gaetano Colella, Marco Sgrosso, invece, saranno gli interpreti di Svenimenti un vaudeville, dagli atti unici, dalle lettere e dai racconti di Anton Cechov.
Dal 15 al 18 dicembre sarà la volta di Pippo Delbono e Petra Magoni ne Il sangue, ideato da Pippo Delbono, con la partecipazione di Ilaria Fantin che suona il liuto, l’orpharion e la chitarra elettrica. È un concerto in forma drammatica che ha intrapreso il suo viaggio musicale nella classicità lavorando sul mito di Edipo.
La regista Andrée Ruth Shammah dirigerà Carlo Cecchi, dal 26 al 29 gennaio 2017, ne Il lavoro di vivere di Hanoch Levin, con Fulvia Carotenuto e Massimo Loreto.
Dall’8 al 12 febbraio, Francesco Sframeli porta in scena Amore, scritto con Spiro Scimone, entrambi in scena con Gianluca Cesale e Giulia Weber. Sul palcoscenico due coppie, il vecchietto e la vecchietta, il comandante e il pompiere, che si muovono tra le tombe. La scena è infatti un cimitero ed è la storia di due coppie che si chiariscono al momento della morte.
Dal 22 al 26 febbraio, un gradito ritorno sulla cena partenopea di Ottavia Piccolo con lo spettacolo Enigma di Stefano Massini, con Silvano Piccardi che firma la regia. Ci troviamo a Berlino circa vent’anni dopo quel fatidico 9 novembre 1989, in cui il governo della Repubblica Democratica tedesca decreta il divieto per i suoi cittadini di passare liberamente dall’altra parte del muro che fino ad allora aveva diviso in due la città, il paese e il mondo intero. Ed ecco che, caduto il muro, vite, esperienze, certezze, lutti e speranze si mischiano, si frantumano, si incontrano.
Alfonso Postiglione porta in scena dal 22 al 26 marzo La riunificazione delle due Coree, di Joel Pommerat con Sara Alzetta, Giandomenico Cupaiuolo, Biagio Forestieri, Laura Graziosi, Gaia Insenga, Armando Iovino, Aglaia Mora, Paolo Musio, Giulia Weber.
La riunificazione delle due Coree è un testo sull’amore. La coatta divisione politica delle “due Coree” si presta soltanto come metafora, di platonica discendenza, per interrogarsi sulle difficoltà di ri-unione di due anime gemelle. Il soggetto dei 18 quadri, per 51 personaggi e 9 attori è l’amore come fenomeno difettoso. Amore coniugale, sessuale ma anche filiale, amore vissuto, o solo sognato, desiderato. L’amore visto come sfida alla morte, sfida agli dei, ritrova la sua metà e si completa come le due Coree che si sono ricongiunte.
A chiudere la programmazione in abbonamento dal 29 marzo al 2 aprile sarà Ascanio Celestini con il suo ultimo spettacolo Laika di cui è interprete Gianluca Casadei alla fisarmonica e con la voce fuori campo di Alba Rohrwacher. Un Gesù improbabile si confronta coi propri dubbi e le proprie paure. Vive chiuso in un appartamento di qualche periferia. Dalla sua finestra si vede il parcheggio di un supermercato e il barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte dorme tra i cartoni.
A Natale fuori abbonamento da mercoledì 26 dicembre con repliche fino al 30, Totò che tragedia!, il nuovo spettacolo dei Virtuosi di San Martino, che debutterà in prima assoluta al Nuovo. Dopo il successo di Nel nome di Ciccio, omaggio a Nino Taranto e ai suoi successi, i Virtuosi affrontano il repertorio di Totò, scoprendo del grande attore napoletano anche il mondo privato e una storia sentimentale poco nota: il tormentato amore con la ballerina Liliana Castagnola, il cui tragico epilogo fa da contraltare alla potenza spettacolare di uno dei più grandi comici del Novecento.
Modo Minore recital di e con Enzo Moscato, sempre fuori abbonamento, prende il via il 12 gennaio, con arrangiamenti e direzione musicale di Pasquale Scialò, con la partecipazione dell’ensemble musicale da camera formato da studenti del conservatorio “G. Martucci” di Salerno. Si giocherà sulla dualità e si ascolteranno brani noti e meno noti degli anni ‘50, ‘60 e ‘70 della canzone napoletana.
Lo spettacolo Else scritto da Nunzia Antonino e Carlo Bruni è ispirato a La signorina Else di Arthur Schnitzler, in scena dal 10 al 12 marzo, e si avvale dell’interpretazione di Nunzia Antonino su impianto scenico e regia di Carlo Bruni. Fondato sulla novella di Arthur Schnitzler, scritta come monologo interiore nel 1924, sotto le stesse influenze che avrebbero dato corpo alla psicanalisi di Freud. L’allestimento parte dall’adolescente in vacanza e dal suo dramma, alimentato da un debito del padre nei confronti di un laido signor Dorsday.
Cinque appuntamenti di danza per quattro lunedì, da ottobre a dicembre, che avranno inizio il 24 ottobre con Beviamo su_No game, regia, coreografia e interpretazione Francesco Colaleo, Maxime Freixas, Francesca Linnea Ugolini, presentato da Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei in collaborazione con ACS Abruzzo Circuito Spettacolo.
Il 14 novembre Akerusia Danza presenta Bruise, coreografie e interpretazioni Antonio Apicella, Ina Colizza; a seguire lo spettacolo Persona, Les personnes de la personne sont multiples dans la personne, concezione e interpretazione Sveva Scognamiglio.
Mattia Russo e Antonio de Rosa sono ideatori, coreografi e interpreti di Yellowplace con la drammaturgia di Paco Bezerra, in scena il 28 novembre e presentato da KOR`SIA.
Ultimo appuntamento della rassegna, programmato per il 12 dicembre, sarà Duende coreografia e interpretazione di Francesca Amoruso, presentato da ARB Dance Company.