Un terzo della vita si passa dormendo e sognando ma non è tempo perso. È proprio sognando che una persona costruisce la propria identità: ad affermarlo è il neurochirurgo Giulio Maira, che il prossimo 16 giugno sarà protagonista del convegno dal titolo “Sonno e sogni: il cervello dopo mezzanotte” della Fondazione Atena Onlus a Roma all’auditorium del Maxxi. Nel corso della giornata la Fondazione Atena Onlus organizzerà anche un ‘esperimento’ sensoriale: 20 persone dormiranno dentro i museo al Maxxi a Roma, ognuno sotto uno quadro. L’obiettivo sarà quello di analizzare gli eventuali effetti dell’influenza artistica con l’aiuto della professoressa Cristina Alberini del Center for Neural Science della New York University, che ha già partecipato a un analogo esperimento al Rubin Museum della sua città, del professor Benedetto Farina, docente di Clinica Psichiatrica dell’Università Europea di Roma, e del professor Luigi Ferini-Strambi, direttore del Centro di Medicina del Sonno del San Raffaele di Milano e presidente dell’Associazione mondiale di Medicina del Sonno.
«Il sogno è un aspetto importante della vita, non un perdita di tempo – sottolinea il neurochirurgo Giulio Maira – Il meccanismo del sogno serve a rafforzare i ricordi, durante il sonno passiamo attraverso diverse fasi. Nella prima il cervello riorganizza e seleziona le esperienze importanti della giornata, fa un riordino cancellando tutto quello che è inutile. Poi improvvisamente si raggiunge un quadro identico a quello del cervello sveglio, la cosiddetta fase Rem. Qui abbiamo un sogno più complesso, qui colleghiamo informazioni, mettiamo assieme quello che ci è successo di recente con le memorie del nostro cervello, e questo senza le regole da svegli, perché il cervello non memorizza i fatti come una pellicola cinematografica ma per categorie, quando le tira fuori non segue le sequenze temporali normali. In questa fase paragona i fatti, cerca di dare un senso alle esperienze vissute e in definitiva costruisce la nostra identità, noi siamo quello che siamo perché abbiamo dei ricordi, che sono in parte anche il frutto dei nostri sogni». Sempre più ricerche dimostrano infatti l’importanza del sonno: quando si dorme eliminiamo le scorie del nostro cervello ed il pisolino pomeridiano è altrettanto importante perché aumenta la coordinazione motoria e l’apprendimento. Dormire bene ed in modo corretto dunque protegge il cervello e lo fa invecchiare bene.
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