Anche l’alieno Davide Marotta presente al grande evento di solidarietà “La Partita del Sorriso” che si terrà l’11 giugno 2016 alle ore 15 allo stadio Liguori di Torre del Greco (Napoli). L’evento benefico – organizzato Da Ciro Torlo, Mister Italia 2011 – coinvolgerà gli artisti di Made in Sud e gli imprenditori campani, il cui incasso sarà devoluto al Gazebo Rosa Onlus, associazione che si batte contro la violenza sulle donne e a tutela dei minori. Davide Marotta, attore napoletano, conosciuto dal grande pubblico per avere impersonato l’alieno Ciribiribì nello spot Kodak (1987-1997), ha lavorato anche con grandi registi, Dario Argento, Federico Fellini e Mel Gibson, il quale sul set del film La Passione di Cristo (2004) gli chiedeva spesso dei pareri sul girato. Approda a teatro con un altro fenomeno della comicità partenopea, Carlo Buccirosso e nell’inverno scorso è stato protagonista del film di Leonardo Pieraccioni, Il Professor Cenerentolo.
Teatro, cinema, tv e ora testimonial della Partita del Sorriso. Quanto di personale metti in questi eventi di solidarietà?
«Di personale tantissimo. Sembra che si dia sempre poco quando si partecipa a queste iniziative di solidarietà, ma è pur sempre importante regalare un sorriso. Sono un carissimo amico di Ciro Torlo e quando organizza delle iniziative come queste non dico mai di no. Parlando del mio lavoro, in effetti, quest’anno ho fatto l’en plein, a teatro con Carlo Buccirosso, sono dieci anni che collaboro con lui. Al cinema da protagonista nel film di Pieraccioni, Il Professor Cenerentolo e in tv con Made in Sud. Non mi sono fatto mancare niente».
La tua sensibilità ti precede, va oltre. Quanto ti costa stare vicino a questi problemi, come quelli cui si batte il Gazebo Rosa, a cui sarà devoluto l’incasso della partita?
«Quando si affrontano alcuni argomenti si resta tesi, come se li vivessi in prima persona, anche un po’ per la mia fisicità. Mi sembra di tornare indietro, nei momenti non proprio belli della mia vita, però poi passa tutto, non sono questi i problemi, lo sono le malattie o le brutte vicende che sentiamo ogni giorno».
Sei stato una persona molto forte, perché hai saputo creare un grande artista, ironizzando con intelligenza sulla tua fisicità…
«Bisogna essere ironici e non prendersi sul serio. Appunto, qualche settimana fa, è scoppiata una polemica perché un’assistente di Francesca Archibugi, avrebbe messo un’inserzione sui casting per cercare: “ragazzo dai 15/18 anni ‘nano’” e ha già detto una parola bruttissima, “o altra disabilità che trasmetta molta tenerezza”. Sulla vicenda, il Corriere della Sera, mi ha fatto un’intervista. Ho perdonato questi colpi di testa e cercato di prenderla con ironia, perché non riescono nemmeno a capire che si feriscono anche i genitori di questi ragazzi, la sensibilità di un genitore che ha un bambino affetto da sindrome di down. La cattiveria esiste ancora oggi, non finisce mai».
Sei riuscito da sempre a contrastare questa barriera che la gente pone alla tua diversità?
«Da sempre. Anche subito dopo la mia prima apparizione a Made in Sud, c’è stato l’imbecille di turno che ha scritto su di un social: “Ma che ci fa sto coso a Made in Sud?”. Cosa gli vuoi rispondere? Poiché siamo contrari alle guerre e non le sappiamo nemmeno fare, cerchiamo di essere ironici e di mettere pace. In quest’articolo, ho messo pace dicendo: Ha fatto un errore. Ha sbagliato e che non si ripeta più. In realtà, si ripeterà sempre. Spero di no, naturalmente. Negli ultimi anni, noto tanta cattiveria gratuita e, io, in queste cose, mi rispecchio a causa della mia statura e vivo quotidianamente delle cattiverie assurde. Non ultima da una persona ignorante che credeva di farmi una cosa ben lieta, ora passo alla comicità: Ah, però sei intelligente! Perché l’intelligenza si vede dalla misura della persona? Nella sua persona pensava di farmi un complimento, però è intelligente. Perché uno di un metro e quindici non può essere intelligente? Il cervello non si sviluppa in base all’altezza. Non è direttamente proporzionale. Qui si vede l’imbecillità dove arriva».
Però sono situazioni che ti divertono e che prendi con l’ironia che ti contraddistingue…
«Ripeto, io mi diverto e gioco sulla mia fisicità. Anche con i ruoli che interpreto sono attorniato da registi bravi, ultimo Leonardo Pieraccioni, che mi ha dato un ruolo importante, giocando pochissimo sulla mia fisicità. A Made in Sud mi diverto, mi maschero in tanti personaggi, non c’è nessun problema. Soprattutto mi piace perché i bambini si divertono, infatti, una sera si avvicinò un bambino e mi disse una cosa bellissima, che mi è rimasta impressa: “tu sei un poco piccolo e un poco grande” e per me, dietro quest’affermazione, c’è racchiuso un mondo».
Come ti rapporti con i social che strabordano di cattiveria o non sei sui social?
«Con i social decidi tu se leggere o meno i commenti postati e nel leggerli, spesso, vedi commenti bruttissimi che sparano a zero sulle persone. Non parlo di me personalmente, ma su altri artisti. Anche questi blogger dovrebbero essere più carini, invece, di sparare a zero sulla gente. È capitato a Nello Iorio e a tanti, anche quando si fanno le serate».
Hai finito da poco “Made in Sud” dove ti sei divertito moltissimo e hai espresso tutta la tua creatività…
«Mi diverto moltissimo a fare dei personaggi insieme a Pasquale Palma o a Ciro Giustiniani o a Tony D’Ursi. Sono degli artisti talmente forti che mi piace collaborare e fare loro da spalla».
Come si è creato questo sodalizio fra di voi? C’è competizione all’interno della squadra di Made in Sud, anche se è difficile pensarlo perché dalla tv si vede che siete molto uniti…
«Sono l’ultimo arrivato in questa grande famiglia. Sono molto amico di Nando Mormone, ideatore e produttore del format “Made in Sud”, che mi ha voluto fortemente. Sono entrato dall’ottava puntata perché ero impegnato a teatro. Non c’è nessuna competizione, ognuno ha il suo pezzo e il suo pubblico. Il pubblico è diverso per ogni artista. Quello di Caiazzo o degli Arteteca è diverso da quello di Pasquale Palma o del mio caro collega Salvatore Misticone. Ognuno ha il suo beniamino e chiunque si può rispecchiare in uno o nell’altro personaggio.
Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
«A luglio sarò impegnato in un nuovo film. Tornerò a teatro con lo spettacolo di Carlo Buccirosso, Una famiglia quasi perfetta, dove ho un bel ruolo da protagonista. A dicembre nuovamente in Made in Sud e l’anno prossimo, forse, di nuovo un film con Leonardo Pieraccioni».