“1945 – L’anno che non c’è” è stato proiettato al cinema Modernissimo di Napoli. E’ un film documentario di Beppe Attene prodotto dall’Istituto Luce Cinecittà che ripercorre alcuni passaggi importanti della nostra storia quali la fine della Seconda Guerra Mondiale e la Liberazione dell’Italia; e lo fa attraverso l’ uso di immagini di soldati, partigiani, donne, politici, gente comune, intellettuali, militari, bambini.
I testi, molto forti, drammatici, complessi sono di personaggi quali Curzio Malaparte, Giacomo Leopardi, Rodolfo Graziani, Salvatore Satta, Alberto Moravia, Corrado Alvaro, Benito Mussolini, Alessandro Pavolini, Beppe Fenoglio, Primo Levi, Salvatore Giuliano, Elio Vittorini, Cesare Pavese, Sandro Pertini, solo per citarne alcuni. Il racconto è affidato alle voci di Massimo Ranieri e Ludovica Sistopaoli.
Il regista, presente alla proiezione, dice che nel corso della preparazione del film gli è venuto in mente l’importante affresco di Raffaello “La Scuola di Atene”; in questo quadro il pittore ha messo insieme tanti filosofi e pensatori che nella realtà non si sono mai incontrati e che discutono animatamente tra loro. Questo gli sembra l’Italia del 1945: un periodo ricco di accadimenti, la guerra appena terminata, l’arrivo degli americani, l’Italia terra di nessuno.
Al centro del racconto c’è la morte della Patria, ogni italiano infatti cerca la sua idea dell’onore. Il film trasmette emozioni forti, anche a chi non è vissuto in quell’epoca: ci fa rivivere appieno il periodo storico, anche senza il contributo degli storici che ci hanno trasmesso nel tempo una storiografia ufficiale alterata e falsata.
Particolare risalto vorrei dare al filmato commentato da Curzio Malaparte che ritrae il cadavere di Benito Mussolini all’obitorio. Ottima la scelta delle musiche che accompagnano le immagini e i testi. Questo film dovrebbe essere consigliato ai ragazzi nelle scuole per approfondire e capire meglio quel particolare periodo storico.