Si comportano come cani e gatti e sono stati scoperti nel tempo libero da Jurgen Otto, un biologo australiano, che li descrive come ‘curiosi ed attenti osservatori di ciò che li circonda’: si “appostano” prima di lanciarsi sulla preda cercando di non essere visti.
«Seguono ogni cosa che li circonda – spiega Otto in un colloquio con l’ANSA – sono creature molto ‘visuali’, avendo due grandi occhi frontali e altri 6. Percepiscono il loro ambiente in modo molto simile al nostro. Puoi vedere come reagiscono l’uno verso l’altro. Ti guardano, si guardano a vicenda, fissano una mosca che stanno per catturare. Le si avvicinano lentamente, cercando di non farsi scoprire, si spingono in avanti sulle zampe per vedere meglio qualcosa, a volte ruotano la testa per avere una prospettiva differente».
Comportamenti, dunque che ricordano piuttosto un gatto che la maggior parte dei ragni. Lunghi pochi millimetri, i ragni pavone, appartengono al genere di ragni che saltano e le loro quantità di veleno sono innocue per gli uomini.
Quella di Jurgen Otto, per questo genere di aracnidi, è una passione che va oltre il lavoro, che è quello di esperto di acari per il governo australiano, all’interno del Dipartimento di Agricoltura e Risorse idriche. A casa, dice, di “aver perso il conto” dei ragni che nutre e cura a scopo scientifico. Il biologo australiano ha un canale YouTube particolarmente gettonato dove pubblica i filmati dei ragni pavone che studia.