Si chiama ironicamente La Tecnica Bukowski, il nuovo progetto discografico dei Two Fingerz, il duo composto da Danti e Roofio che da oltre un decennio sta facendo ballare l’Italia. Oggi il gruppo si presenta con un lavoro più variegato, con un allegato in dowload chiamato Danksy, un album digitale con 9 tracce inedite. Si può dire che la prima parte dell’uscita è un viaggio nella poetica irriverente di Charles Bukowski, dove il personaggio è solo un pretesto per descrivere le metafore della vita attuale. Il secondo “pezzo” di uscita è una dedica a Banksy, uno degli street artist più misteriosi e celebrati dell’ultimo periodo.
«Ci interessava fare un disco che prendesse spunto dalla realtà della strada – ci hanno detto i protagonisti al lancio del disco – perché i livello più vero di come viene raccontata la vita la si vede per strada- Banksy ha avuto il merito di mettere al centro la sua arte nel momento di maggior egocentrismo. Sui social network tutti si fanno i selfie, lui non si fa vedere da nessunoSui social network tutti si fanno i selfie, lui non si fa vedere da nessuno»
Di Bukowski invece il duo apprezza l’anticonvenzionale: «Charles Bukowski si distingueva dagli altri scrittori e poeti del suo tempo; era un personaggio in controtendenza, che spiegava il mondo dal suo punto di vista, in modo cinico violento e diretto. Le sue metafore sono pugni dritti allo stomaco! Talvolta volutamente sgrammaticati, i suoi testi sono semplici da comprendere e di grande impatto. Noi abbiamo scelto di usare la sua figura per raccontare un tema che ci sembra molto contemporaneo: ‘La poesia al giorno d’oggi non paga’. Un concetto che Bukowski esprime nella maniera più chiara possibile: ‘Scrivo poesie solo per portarmi a letto le ragazze’. La tecnica Bukowksi è anche questo.»
Molte le partecipazioni prestigiose al disco: J-Ax (“Uomo Nero”), Lorenzo Fragola (“Matriosca”), Madman (“B&W contro la crisi”), Shade (“Mentos & Cola”), Vacca (“Ho la Hit”), Dargen D’Amico & Valentina Tioli (“Neve”), e Ilaria (“Crash test”). «Decidiamo di duettare e lavorare solo con chi la stessa nostra passione. Anche i talent ci fanno capire da che parte sta andando la realtà artistica del nostro tempo, siamo sempre alla ricerca di talenti. E ce ne sono tanti in giro, non bisogna generalizzare. Abbiamo scoperto Lorenzo Fragola prima che diventasse l’idolo che è adesso, a Catania e ce ne siamo ricordati».