Frances è la nuova stella del pop britannico ed è ancora una ragazza coi piedi per terra. Non conta che il suo singolo Don’t Worry About Me sia in cima alle classifiche radiofoniche, che a solo un anno dal lancio del suo EP Grow sia sulla bocca di tutti in patria per essere “la nuova cosa grossa”, come qualche anno fa lo fu Adele.
Frances è determinata a rimanere così, incredula e felice «perché mi voglio sempre ricordare la gioia di fare questo mestiere. Ancora non mi sono abituata a essere un personaggio pubblico, non penso che mi abituerò mai».
Mentre la intervistiamo sulla terrazza dell’hotel milanese che ospita il suo primo showcase italiano, delle clienti ci chiedono chi sia. Lei mi guarda divertita: «Sicuramente ti hanno chiesto chi sono, hai visto, non sono così famosa!».
In realtà con le visualizzazioni dei suoi video e il BBC Sound of 2016 che l’ha scelta come promessa dell’anno (prima di lei Years & Years, Sam Smith e Adele, appunto) Frances è già lanciatissima. «Ma ancora mi imbarazzo quando incontro le star che per me sono delle leggende. Sono cresciuta da perfetta pop girl, ammirando le Spice Girls e Britney. Poi ho ascoltato altro, e quando ho conosciuto Sam Smith tremavo. Ora per me è semplicemente Sam».
C’è un fare poeticamente nonchalante in questa ragazza dalle forme morbide e dall’eloquio velocissimo che quando si siede al piano cambia l’atmosfera che le sta intorno. Canzoni come Borrowed Time sanno colpire al cuore dell’ascoltatore, nella loro semplicità. «Il disco che uscirà a settembre – ci rivela – non sarà tutto uguale, anche se in maggioranza è stato composto al piano. Voglio che ci siano varie ambientazioni, ma sento sempre il bisogno di far funzionare un pezzo al pianoforte».
Frances ha frequentato il Lipa, l’università della musica in Inghilterra, che è un po’ l’equivalente accademico della Brit School, che dice che è stato fondamentale «perché ho incontrato il mio manager e per il primo anno vivevamo nello stesso condominio». Collaborazioni tra emergenti, il vivere la musica con gli altri, dice, l’ha formata in modo forte. «Tutti possono identificarsi con le mie canzoni perché se si parla di sentimenti, nostalgie, tutti possono dire di averle vissute. Ovviamente ho scritto anche dei pezzi felici, diciamo che non sono tanti. Ascolterete presto».