Davide Biscotti, nome d’arte Zio Felp lancia sul panorama musicale “Pace, Amore e Bombe Carta”, un lavoro discografico in cui già dal titolo, si possono cogliere toni dirompenti. Un sound che si muove sull’onda del rap duro e provocatorio allo stato puro, dove emerge un atteggiamento di denuncia sociale. Ispirato da una rabbia rivoluzionaria, il giovanissimo Zio Felp decide di mettere in musica la sua passione progressista. Dopo l’esperienza presso una radio locale (Radio Fiorlevante), crea un gruppo musicale dal nome Dark Warriors, un’esperienza che dura poco. L’artista poco dopo sceglie la carriera da solista. Nel 2014 approda al Festival Estivo di Piombino aggiudicandosi un posto alle semifinali. “Pace, Amore e Bombe Carta” è un lavoro di dodici inediti che divulgano un genere indissolubilmente rap. Il Titolo del disco è anche il brano apripistaed è il racconto spigoloso delle dure divisioni sociali ed il continuo dualismo tra classi politiche e diritti e doveri dei cittadini. “Io mi rompo le palle” non lascia spazio all’immaginazione, i toni dissidenti del cantante irrompono con impeto sin dai primi suoni. “One” si apre con ombre e luci che raccontano l’arrivismo di chi scavalca l’onestà altrui. In “Giorni” riconosciamo una melodia iniziale che accompagna in un continuo crescendo, l’intensa accusa, una caratteristica costante in ogni brano. “Io sono quel che sono e vivo per quello che ho”, esternazione incisiva in “Io non”, dove Zio Felp prosegue “chi non ha lavoro deve andare sempre più su”. Un motivo di chiara contestazione. “Demoni” accosta a primo ascolto la sua musica a quella dell’artista Caparezza, proseguendo poi con “My Valantine”, brano in cui riconosciamo un rap che assume ritmi più classici. In “Cambia” scopriamo un piacevole suono indie in cui il ritornello “Non ti piace la tua vita allora cambia” è un invito a non perdere mai di vista se stessi, “lottando” con tenacia al cambiamento. Hip pop accattivante in “Accanto a me” dove l’intro vocalist al femminile, rimanda tanto al timbro di J-Ax agli esordi. Rabbia e rivoluzione in “Flow”, un crescendo di toni ripetitivi che vogliono incalzare il messaggio di onnipresente denuncia. In “Soulsex” incontriamo un nuovo, avvolgente suono indie che dona un tono più scandito alla velocità delle parole che Zio Felp rapidamente canta. A chiude l’album “TrueStory” in cui la musica rap si fonde ad un’anima romantica, l’innamoramento descritto dal suo rap, svela il riferimento all’amore che il cantante incastra all’accusa sociale ed ai contenuti ribelli.
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