Mercoledì 10 giugno, alle ore 17,00 il leggendario regista Adrian Maben (Pink Floyd Live at Pompeii) sarà ospite della mostra “ROCK!” dove riceverà dal Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, il Premio “ROCK! Legends 2015″.
Dal 4 al 7 ottobre 1971 i Pink Floyd girarono il loro “Live at Pompeii” diretto dal regista Adrian Maben.
A quasi 45 anni di distanza da quell’evento, la mostra internazionale ROCK!, in collaborazione con lo stesso regista Adrian Maben racconterà i Pink Floyd attraverso le storie e le immagini, molte delle quali inedite, e soprattutto quei giorni trascorsi all’ombra del Vesuvio con una mostra, in anterima mondial, curata dai Lunatics, che si snoderà tra il PAN – Palazzo delle Arti Napoli e le Sale Espositive del Comune di Pompei. La mostra ospiterà – in anteprima mondiale – 13 delle 30 immagini inedite realizzate all’epoca da Jacques Boumendil, direttore della fotografia del leggendario film di Maben.
“Ero a Parigi allora – ricorda il regista – non conoscevo nessuno dei Floyd, telefonai al loro manager Stephen O’Rourke chiedendogli di incontrarlo a Londra. Lui accettò. Ci incontrammo, gli esposi la mia idea di realizzare un film con la band. Passarono sei mesi e non ebbi sue notizie: lo ricontattai per fissare un altro incontro. Quando tornai a Londra, con lui c’era David Gilmour che mi chiese quale fosse la mia idea. Inizialmente volevo realizzare qualcosa che fosse un mix tra l’arte della band e i quadri di Magritte, De Chirico o di pittori contemporanei come Tinguely. Per caso, mesi dopo, mi trovai a Pompei con la mia ragazza per visitare il museo e gli scavi. Ci fermammo a mangiare un panino sotto un sole meraviglioso sui gradini dell’Anfiteatro. Nel pomeriggio mi accorsi di aver perso il portafogli. Corsi nell’Anfiteatro per cercarlo e lì ebbi l’illuminazione: era il posto giusto per il film perché c’era silenzio, mistero, storia, magia, morte e sesso. I Pink Floyd avrebbero risvegliato quel luogo con la loro musica.
Impiegammo – continua Maben – sei giorni solo per trasportare, caricare e montare tutte le apparecchiature. Solo dopo ci accorgemmo che non c’era la corrente necessaria per far funzionare il tutto! Quando i ragazzi della band arrivarono da Londra fu imbarazzante dir loro ciò e la cosa creò molte tensioni. Risolvemmo il problema solo tre giorni dopo collegando un lunghissimo cavo tra l’Anfiteatro e il Comune di Pompei. Nel frattempo, per tener impegnati Gilmour & company girammo alcune scene come quella col fango e le fumarole, ma anche qui sorsero problemi perché ci trovammo nel mezzo della Processione per la Madonna di Pompei!”.