Al via a Perugia dal 6 al 10 aprile la decima edizione del Festival Internazionale del Giornalismo: il più importante media event del panorama internazionale ad ingresso libero.
Si tratta di una cinque giorni tra informazione e partecipazione ad oltre 200 eventi tra incontri-dibattito, interviste, film e documentari, presentazioni di libri, workshop e serate teatrali.
La domanda alla base di questa decima edizione del festival è la seguente: “Dove sta andando il giornalismo?”
Tante saranno dunque le tematiche in discussione: fact-checking, data journalism, explanatory journalism, il ruolo giornalistico delle piattaforme, paywall vs crowdfunding, l’era dei video e del mobile, robot journalism, il coinvolgimento dei lettori e il ruolo civico dell’informazione, il giornalismo mobile first, social networks vs media mainstream. Si parlerà poi anche di attualità: dai migranti, le guerre, il terrorismo, l’Europa in crisi e le nuove sfide della democrazia, la privacy e la sorveglianza di massa, la libertà di espressione, fino alla riflessione intorno al mondo della letteratura, della musica e dello sport; non mancherà inoltre un incontro per indagare sul caso di Giulio Regeni.
Tra i protagonisti di questa cinque giorni anche i giornalisti de La Repubblica Carlo Bonini e Giuliano Foschini sul caso Regeni: le inchieste e la ricerca della verità, tra reticenze e depistaggi; Corrado Formigli e l’attivista e scrittore Karim Franceschi nell’incontro ‘Storia di un italiano che ha difeso Kobane dall’Isis’; il fondatore de Il Foglio Giuliano Ferrara e il direttore di MicroMega Paolo Flores d’Arcais a confronto sulla “nostra identità”; Alessandro Gassman autore del documentario Torn – Strappati, realizzato in collaborazione con UNHCR Italia (che sarà proiettato al festival), in un incontro sull’arte e il giornalismo in tempo di guerra.
Tra le presentazioni di libri segnaliamo: Cosa è successo quando ho “hackerato” il mio cancro al cervello, la storia di Salvatore Iaconesi e del progetto open source “La Cura”, un libro che potrebbe cambiare il nostro punto di vista sulle malattie e su come affrontarle; Giovanni Floris presenta il suo nuovo lavoro “La prima regola degli Shardana”; Andrei Soldatov e Irina Borogangli presentano il loro “The Red Web”, uno studio eccezionale sugli attacchi alla libertà di Internet e di espressione in Russia; ospite del festival anche il giornalista e scrittore Evgeny Morozov, autore del libro “Silicon Valley: i signori del silicio”, in conversazione con il giornalista Fabio Chiusi.
Segnaliamo infine l’evento peciale di questa decima edizione assolutamente da non perdere:per la prima volta in Italia, dopo un tour nelle piazze più importanti d’Europa, l’installazione Anything to Say? dell’artista Davide Dormino. Si tratta della scultura di bronzo che ritrae a grandezza naturale, in piedi sopra tre sedie, le figure di Edward Snowden, Julian Assange e Chelsea Manning, che hanno avuto il coraggio di dire no all’intrusione della sorveglianza globale e alle bugie che portano alla guerra. La quarta sedia è vuota e serve per invitare il pubblico all’azione prendendo posizione simbolicamente al fianco delle tre figure.
Ricordiamo che il festival offre anche quest’anno moltissimi workshop gratuiti:
tra i 75 in programma sono previsti anche dei workshop formativi tenuti da Google e Twitter con Elisabetta Tola media training specialist per l’Italia di Google News Lab e Livia Iacolare Manager of Media Partnerships di Twitter Italia.