Pupo, da poco superati i 60 anni, è una delle bandiere del pop italico all’estero. In Italia, nell’ultimo decennio è stato più popolare per le esperienze tv che per la canzone. Ma Su Di Noi, Gelato al Cioccolato e simili, sono indubbiamente successi intramontabili di un’epoca spensierata. Ora escono 12 nuovi brani (più una cover) nel disco Porno Contro Amore ed è di nuovo clamore. Un titolo così, da un personaggio “famigliare” nessuno se lo aspettava.
Che vuol dire questo titolo così forte?
«Ho fatto un’intervista alla radio con Giuseppe Cruciani ed è venuto fuori il mio lato trasgressivo. Ne avevo già parlato comunque in alcuni libri. Vuol dire che ora ne posso discutere perché sono guarito. Ho un carattere che mi porta alla dipendenza, e sono stato dipendente dal sesso».
Dici che è un album speciale, perché?
«Anzitutto perché è sempre più difficile fare dischi e ringrazio la Universal che ha dimostrato coraggio. Sono passati 11 anni da L’Equilibrista e per me, fin quando vivrò, questo è il mio ultimo disco di inediti. Dovevo dire qualcosa e l’ho detto, basta. Farò ancora concerti, ma canzoni nuove mai più».
- ph christian d’antonio
Come descriveresti Porno Contro Amore?
«È un concept che ripercorre alcune tappe della mia vita, alto e basso. Mi sono piaciuti gli estremi, altrimenti come mi sarebbe mai venuto in mente nel 2010 di portare il prinicpe Emanuele Filiberto a Sanremo?»
Ne hai fatte anche di più grosse, però…
«La stampa ha documentato molto il mio periodo di dipendenza dal gioco. Anche perché a 25 anni ero miliardario e 10 anni dopo ho dovuto vendere tutto. Poi mi sono ricomprato macchine, collezioni, perché ho imparato la lezione».
E questa ossessione per il sesso come mai?
«Ho un delirio di onnipotenza, mi sono sempre sentito superiore agli altri. E questo mi ha portato a sbagliare anche, si esasperano tutte le relazioni, un disordine totale. Si può superare con l’umiltà di chiedere aiuto a chi ci ama davvero».
Come hai superato tutto ciò?
«Lo dico senza timore: con l’aiuto di mia moglie e della mia compagna».
Altre sorprese del disco?
«Da Solo è un adattamento italiano del celebre brano brasiliano di Caetano Veloso Sozinho. Ho riarrangiato Sarà Perché Ti Amo, che avevo scritto per i Ricchi e Poveri nel 1981. E parlo in maniera diretta anche delle slot machine in L’Azzardo di Eva».
Ci sono anche delle collaborazioni inaspettate, almeno per il pubblico.
«Il Cile ha firmato due brani, Non Odiarmi e Sei Tu. C’è molto in comune tra noi due, a dispetto di quanto si creda. E il produttore dell’intero disco è Fabrizio Vanni, che ha già lavorato con Negrita».