Nelle sale “L’Aquilone di Claudio”. Il regista Antonio Centomani, dopo un incontro con i ragazzi affetti da Atassia – disturbo consistente nella mancanza di coordinazione muscolare che rende difficoltoso eseguire i movimenti volontari – decide di realizzare un prodotto cinematografico per far luce su questa malattia rara che colpisce migliaia di persone in Italia e nel mondo.
“L’Aquilone di Claudio”è un film prodotto da Giosuè Centomani e Kite Production con Rai Cinema e interpretato da Massimo Poggio, Irene Ferri, Federico Russo, Milena Vukotic, Luigi Diberti, Fioretta Mari, Renato Raimo, Igor Righetti e per la prima volta sullo schermo Luca Potenza.
Sarà presentato a Roma in anteprima nazionale lunedì 4 aprile al Cinema Fiamma per poi essere proiettato grazie all’AISA – Associazione Italiana Per La Lotta Alle Sindromi Atassiche in diverse città italiane dove l’associazione è presente. Il calendario delle proiezioni sarà pubblicato sul sito Atassia.it e sulle pagine facebook di ogni sezione regionale.
Andrea, infermiere presso l’Ospedale Civile, è sposato con Marina, ex modella e titolare di un’agenzia di casting. La loro vita scorre tranquilla, hanno un figlio, Claudio, che con il padre condivide la passione per gli aquiloni. Nel tempo libero, al parco, Andrea e Claudio si sfidano facendoli volare finché, un giorno, un semplice capogiro si rivela essere il primo segnale della grave malattia del bambino. Gli anni passano tra una visita e l’altra, tra ospedali e studi medici, senza che si arrivi ad una diagnosi precisa. I sintomi della malattia diventano sempre più evidenti in Claudio che, ormai adolescente, non riesce più ad essere autonomo. Claudio è innamorato da sempre di Gloria, una sua amica d’infanzia, ma non ha il coraggio di dichiararsi frenato dalle sue insicurezze, finché una sera, in occasione del suo compleanno è proprio Gloria a fare il primo passo perché da sempre innamorata di lui. S’intrecciano intanto storie di vita quotidiana: Marta una clochard che vive nel parcheggio dell’ospedale dove Andrea lavora e il Sig. Testa, un paziente di circa settant’anni che con Andrea ha instaurato un rapporto confidenziale. Marina e Andrea scoraggiati dalle condizioni di salute del figlio vivono momenti di grande tensione che mettono in crisi anche il loro rapporto, ma non tutto è perduto…