La conturbante Micaela Battista, in arte Silversnake Michelle è in rotazione con il nuovo lavoro discografico “Her Snakeness”. Un album che incontra suoni acustici e corde elettroniche, da cui emerge il concept musicale del tempo, in un rapporto spazio-temporale, che accompagna il nostro viaggio di vita. Una chiara percezione della sua tormentata sensorialità che possiamo riconoscere costante, in ogni traccia. Una rincorsa naturale ad assecondare i bisogni con lucidità e razionalità, cercando di non far entrare in gioco le emozioni, per poi ritrovare la sua anima prigioniera del corpo, proprio come un serpente. Her Snakeness è un disco che si compone di 14 brani, dove in ciascuno possiamo cogliere il rifugio sognante che Silversnake Michelle ricerca per scappare dalla realtà offuscata. Una comunicazione in musica che si circonda di mistero e di intensa introspezione, a tratti inquieta. Un disco i cui testi sono stati scritti interamente da Silversnake Michelle, con gli arrangiamenti di Daniele Marchetti insieme alla stessa cantante. Alla batteria Valentino Vitali, le tastiere di Marcello de Toffoli, Enrico Mamoli al basso. Una produzione discografica Indipendent Artist. Immagini oniriche si avvicendano traccia dopo traccia, costruendo come in un puzzle, il ritratto interiore di Silversnake Michelle. Drops of time è un pezzo dove la freneticità dei suoni strumentali trasmette, in modo netto, la sensazione di passaggio veloce del tempo. Suoni intensi e avvolti di mistero in Proserpine, un brano doppio, che si suddivide in due momenti: il risveglio che sorprende il sogno. The Deep Green esprime un insieme di emozioni con l’intensità del rock elettrico che ci accoglie in apertura. DNA (Denial Normal Abduction) è un’esternazione del piacere e dell’essenza della vita, dove riconosciamo una naturale presenza del sesso nel suo più intimo contenuto. Conflitto interiore con Feet of Nemesis, in C9H13Night (Benzedrine Night) l’accordo delle chitarre accompagna il rapporto alternato tra dolore e piacere. La monotonalità dei suoni in Diallele, racconta per parallelismo, la continuità statica degli eventi che si ripetono nel tempo, seppur in modo diverso. Dead End è l’espressione della corsa contro un tempo che corre, scorre, passa velocemente. Una condizione in cui ciascuno sorpassa l’altro senza accorgersene, finendo per trapassare anche se stesso, ormai intrappolato dall’incapacità di osservarsi ed ascoltarsi. BACKWARDS è un’invocazione, una preghiera disperata, dove si ascolta un suono di inesorabile tristezza. Delicatezza dei suoni in Garden of Jasmine, un incrocio tra una favola e la preghiera. Labyrinth Suicide è un viaggio nel labirinto mentale dove incontriamo uno scorrimento continuo di suoni che accordano la voce di Silversnake Michelle in un fraseggio ripetitivo. Il senso del tempo è ancor più incisivo in Requiem, dove viene cantato quello perduto attraverso il ritornello cadenzato “How is it possible I lost my time”. Foundations of soul è una traccia che canta il rapporto con i genitori in un “faccia a faccia” con la sua anima, fino ad irrompere contro ogni convenzione, fuori da ogni legame spazio-tempo. Il lavoro musicale si conclude con l’impeto di Madness, dove l’attrazione tra corpo e musica confluisce in un accordo istintivo di un pianoforte.
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