Torna la terza Edizione del Premio CONI Lazio, erede di 10 edizioni del Premio CONI Roma. Questa mattina, martedì 16 febbraio, alle 10.30, presso la Sala Tevere della Presidenza della Regione Lazio, sono state premiate molte eccellenze del territorio, che si sono distinte nelle varie categorie sportive d’appartenenza. Atleti, tecnici, dirigenti e società sportive che si sono particolarmente distinti nel corso della stagione passata riceveranno un riconoscimento in presenza dei massimi esponenti delle istituzioni e dello sport.
“La nostra filosofia” – racconta il Presidente del CONI Lazio, Riccardo Viola – nata tredici anni fa con il premio CONI Roma, è sempre la stessa, ed è confortante trovarsi a condividere questa scelta con un’amministrazione come la Regione Lazio e con il suo Presidente Nicola Zingaretti, con il quale il dialogo dura fin dai tempi della Provincia di Roma.”
L’assegnazione del premio verrà decretata da una Commissione di giornalisti specializzati del settore. Caratteristiche valide per la vittoria saranno i risultati ottenuti, oltre la valenza sociale del messaggio, l’attività di promozione sul territorio, il fair play sportivo, la passione e l’impegno. Anche quest’anno verrà conferito dalla Commissione un Premio Speciale ad un illustre attore, emblema della sua città di appartenenza: Enrico Montesano.
Incontriamo la presentatrice dell’evento, Membro Delegazione Coni ed ex Campionessa di Nuoto Cristina Chiuso che ci racconta le origini del premio e ci parla dei suoi trascorsi sportivi:
Come nasce il Premio Coni Lazio?
«Il premio nasce, innanzitutto, per premiare le eccellenze. Le eccellenze dello sport del Lazio. Relative ad ogni disciplina sportiva, non solo del calcio. Gli sport sono tanti, e la scelta di premiare i professionisti che si sono distinti in ogni categoria, mira anche a lanciare un messaggio sociale. Perché molti campioni premiati, al di là della prestazione sportiva che hanno sostenuto, hanno alle spalle anche belle storie di vita da raccontare. Per esempio, quest’anno, verrà premiato l’ideatore del progetto “Filippide” che ha il merito di portare a fare sport centinaia di atleti autistici. Attraverso lo sport visto come aggregazione e terapia, e non solo come obiettivo di vincere una medaglia.»
Anche quest’anno, sarai tu la presentatrice del Premio Coni Lazio. Visti i tuoi trascorsi da atleta, quali sono le emozioni di premiare dei colleghi?
«Ormai è diventato un premio importante. È un appuntamento annuale che si rinnova, iniziato già da un decennio con un premio che allora si chiamava Premio Coni Roma. Si premiano atleti che hanno già vinto mondiali, olimpiadi e gare di categoria, ma i riconoscimenti, nella vita non sono mai troppi! Perché al di là dei premi ricevuti, questi eventi dimostrano all’atleta, anche tutto l’affetto che riceve dal pubblico che lo segue.»
In Italia, lo sport più conosciuto e quotato, resta il calcio. Ma grazie a questi eventi, come il “Premio Coni Lazio”, si riesce a dar luce anche agli altri sport. Cosa altro si potrebbe fare, per dare maggiore risonanza alle altre discipline sportive?
«Il primo passo da fare, sta nella disponibilità che i campioni di riferimento, per ogni categoria, diano ai giovani. Passa tutto da lì. Attraverso il contatto con i grandi nomi. Lo abbiamo visto, per esempio, per quanto riguarda il nuoto, con Massimiliano Rosolino, Domenico Fioravante ed, attualmente, con Federica Pellegrini. Quando c’è il grande campione, c’è più attenzione da parte dei Media, ma anche dei ragazzi che, sono più motivati ad entrare in piscina. Ed è appunto importante che questi grandi campioni, prestino la loro immagine per dare maggiore visibilità allo sport che rappresentano. »
Da atleta hai partecipato più volte alle Olimpiadi ed ai Mondiali di nuoto. Quale è il ricordo più bello della tua carriera.
«Di ricordi, negli anni, ce ne sono moltissimi. È difficile ricordarne uno solo! Ne parlavo qualche giorno fa, agli alunni di una scuola, durante un incontro del progetto “I giovani incontrano i Campioni”. E spiegavo proprio che la bellezza di partecipare ai Mondiali o alle Olimpiadi, sta nelle opportunità che hai di confrontarti. Di conoscere persone di altre nazioni. Di scoprire nuove abitudini. Al di là del disagio della gara, delle tensioni, dell’agonismo. Sono eventi che ti permettono di vedere atleti importantissimi che magari sono stati i tuoi idoli da quando eri bambino. E magari lo sono ancora oggi. E ti resta soprattutto quel senso di amicizia che avverti all’interno del villaggio Olimpico. »
Spiegaci meglio il progetto “I giovani incontrano i Campioni”
«Il progetto “I Giovani incontrano i Campioni”, coinvolge i vincitori delle varie discipline sportive e gli allievi delle scuole. Entrare negli istituti scolastici con i grandi campioni, significa riuscire a far andare a braccetto lo sport e la studio. Io, attualmente, sono delegata Coni, e sono entrata a far parte della delegazione, proprio attraverso la mia partecipazione a questo progetto. Era l’anno 2008, quindi, sono molti anni che il presidente Viola, porta avanti questo progetto. Quest’anno entreremo in 190 istituti del Lazio, con lo scopo, appunto, di promuovere sempre di più le attività sportive. Ed è un progetto di cui andiamo molto fieri. »
Nel 2009, hai annunciato il tuo ritiro dal mondo agonistico. Quanto ti è costata questa scelta?
«I ritiri, costano sempre parecchio. Perché per quanto uno sudi, per quanto cerchi di prepararsi alla vita post atleta, è sempre abbastanza traumatico il distacco da quel mondo. Noi siamo abituati, fin dal mattino, ad avere la giornata scandita dagli allenamenti, dalle pause pranzo, dalle cene e dalle ore di riposo. E soprattutto, da atleti, conduciamo una vita mirata a degli obiettivi annuali. Quando, invece, ti ritrovi nel mondo lavorativo, è tutto diverso. E non è sempre facile affrontarlo ed abituarsi. Perché ti viene a mancare la tua passione, la vita quotidiana, il brivido che ti percorre la schiena quando vai a gareggiare, e, per quanto tu decida di ritirarti, non sei mai abbastanza preparato alla vita esterna alle attività sportive.»
Da grande sportiva, cosa ti senti di consigliare ai giovani che si affacciano al mondo dello sport?
«Innanzitutto consiglio sempre, a tutti i ragazzi, di provare quanti più sport è possibile. Perché ognuno di noi è nato con un talento. Tutto sta nell’individuarlo. Quindi mai fermarsi al primo sport, alla prima delusione, ma i perseverare ed andare a cercare la vera propria passione. E, solo provando discipline diverse, si può scoprire quale sia quella giusta. Poi, lo sport, è talmente bello, che è difficile rimanerne lontani.»
Visto dall’esterno, lo sport sembra tutto perfetto e bello. Purtroppo però, spesso, sono emersi casi di illeciti sportivi, gare truccate, doping e corruzione. Queste negatività sono emerse soprattutto nel calcio. Negli altri sport, tu che li vivi concretamente, ci sono – comunque – queste problematiche o si riesce a lavorare meglio?
«Sicuramente, dove ci sono meno soldi che girano, ci sono anche meno problematiche di questo genere. Per cui è ovvio che, nel calcio – dove il fattore economico è molto elevato, si creino maggiori situazioni di questo tipo. Però, non nego che il doping è presente il tutti gli sport. Ed è un tema che dobbiamo affrontare e provare a risolvere, parlandone soprattutto con i giovani. Dobbiamo aiutarli a capire quale debba essere la cultura dello sport. Tutto parte da lì. Perché una volta che si sono definiti quali siano i sani principi dello sport, non vai a doparti! Perché, al di là del fattore salute, che fa male, capisci da solo che doparti significherebbe andare contro la moralità dell’attività sportiva che hai scelto.»
RICONOSCIMENTI E COMMISSIONE
ATLETA
Giulia CONTI; Matteo LODO; Giorgio MINISINI
DIRIGENTE
Nicolas PINTUS; Paolo SCIPIONI
SOCIETÀ SPORTIVA
FROSINONE CALCIO; NPC RIETI; TUSCANIA VOLLEY
TECNICO
Fabio CONTI; Rocco EVANGELISTA
Premio ANDREA PESCIARELLI
Rosaria CAPODICI; Umberto OCCHIONI
Premio ANTONIO IMPRONTA
Fabio BERTOLACCI; Nando BUONOMINI
Premio STEFANO SIMONCELLI
Donato RUSSO
Premio COMITATO LAZIO
Maurizio MANZINI; Giorgio ROSSI
IL RICORDO
Giuseppe PRESUTTI; Andrea SCOZZESE
Premio SPECIALE
CALCIOSOCIALE
Premio SPECIALE SPORT E SIMPATIA
Enrico Montesano
Premio 2014
Giorgio CALCATERRA
LA COMMISSIONE
Fabio BICCHIELLI; Massimiliano CURTI; Antonio MAGGIORA VERGANO; Stefano ORSINI; Federico PASQUALI; Luca PELOSI; Maurilio RIGO; Carlo SANTI; Giampiero SPIRITO; Sergio TORRISI; Francesco VOLPE