Il Comitato Italiano per l’Unicef ha lanciato una campagna nazionale alla quale possono aderire tutti coloro che non sono inermi dinnanzi ai bambini che continuano a morire nel Mediterraneo, accompagnati solo dai cuori impietriti delle madri. Una campagna che invita a sdegnarsi sedendo per terra per un po’.
L’iniziativa è nata dal gesto forte compiuto il 30 gennaio scorso da due squadre di calcio della serie B greca, Ael Larissa-Acharnaikos, i cui giocatori durante la partita si sono seduti per due minuti a terra per denunziare la criminale indifferenza dell’Europa di fronte alla strage quotidiana di bambini che annegano nell’Egeo.
#TUTTIGIUPERTERRA è l’invito che può essere realizzato dall’11 al 18 febbraio per svegliarci tutti davanti alle stragi e dire basta all’indifferenza dinnanzi ai tanti innocenti che fuggono da guerre e fame verso una terra promessa e finiscono in un mare di morte.
Nel 2015, oltre 800 bambini sono morti e quelli sopravvissuti vivono nei campi fra disperazione ed esclusione.
Chi crede che la vita vada rispettata e che i Bambini, tutti i bambini, siano il futuro del Mondo – che il Mondo abbia un futuro – chi crede che l’umanità sia una, si sieda con bambini, mamme e amici per un po’ sulla nuda terra.
In uno dei tragici sbarchi a Lampedusa una madre finì in mare mentre stava dando alla luce la sua creatura e sprofondò nel fondo dell’Oceano, trascinata dal cordone ombelicale. Su una spiaggia, un bimbo a faccia in giù finiva di vivere e tutti piangemmo; ma ciò sta avvenendo ogni giorno e non ci interessano più come avviene per le morti per fame sete malattie e guerre nel Terzo Mondo: fatti di vergona.
Ma se l’ordinario è morte, indignarci vuol dire ricordare che siamo nel Mondo un unico popolo di Dio, destinato a vivere insieme sull’unico Pianeta che abbiamo.
Sedetevi dunque per terra in silenzio, scattate una foto e trasmettetela all’indirizzo email del Comitato. perché l’Unicef possa considerarvi testimoni di solidarietà per i bambini che muoiono.
In Campania, i comitati provinciali si stanno già mobilitando con scuole, istituzioni e forze sociali, in nome di una fratellanza dimenticata e di un’accoglienza non ancora compresa.
Per ulteriori informazioni e per inviare le foto scattate rivolgersi alla sede regionale Unicef ed alle sedi provinciali di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno.
Come Mydreams ci auguriamo che l’appello dell’Unicef venga ascoltato e che faccia riflettere su quello che sta accadendo intorno a noi.