“La tua Istanbul” chiude “Italia Svezia 2-2”, rassegna presentata al Ridotto del Mercadante sul tema l’Europa delle diversità, promossa dallo stabile di Napoli a cura di Laura Mariani e Vanda Monaco Westerståhl. Lo spettacolo, testo della svedese Mia Törnqvist con la regia di Vanda Monaco Westerståhl, che lo interpreta insieme a Giovanni del Monte (Recep), Raffaele Balzano (selim), Serena Lauro (la dottoressa) Stefano Iotti (Yavuz il padre) . Il padre Yavuz (attore anarchico), insieme al figlio Selim (un medico) emigrano in Svezia, mentre Recep, il figlio minore, artista intagliatore di legno, resta in Turchia insieme al resto della famiglia. Selim, durante la sua permanenza in Svezia, ha una relazione con una dottoressa, sua collega. Quando Recep, il fratello minore, va in Svezia a trovare suo padre e suo fratello, inizia una relazione con la fidanzata di suo fratello. Selim e la dottoressa si lasciano. In un primo momento Selim prova odio e rancore nei confronti del fratello, la loro unione sembra sgretolarsi, soprattutto perché la dottoressa cerca di dividere i due fratelli. Fortunatamente il legame di sangue è più forte di ogni altra cosa. La pièce racconta appunto una storia di emigrazione, di diversità, ma anche e soprattutto di legami familiari e di come questi siano più forti e indissolubili nonostante le mille difficoltà della vita. Abbiamo incontrato l’attore Giovanni del Monte che nello spettacolo “La tua Istanbul” interpreta Recep.
Da attore di questo spettacolo in che modo descriveresti l’idea della regista?
«Sia lo spettacolo in generale, che il progetto “Italia Svezia 2 a 2” è incentrato sui rapporti familiari e sociali legati alle diverse culture europee. Nello specifico “La tua Istanbul” è l’incontro- scontro tra le scelte di questi due fratelli, mediate durante la pièce dai racconti fatti dal padre anziano – anche lui emigrato in Svezia – e dalla figura di questa infermiera che lavora nell’ospedale dove lavora anche Selim, che sembra una figura quasi onirica senza tempo.»
L’incontro con la dottoressa, fidanzata con tuo fratello Selim, che poi ha una relazione con il tuo personaggio Recep, come lo leggiamo?
«La figura di questa donna si confronta con due figure completamente diverse. Selim è più aperto, si è allontanato dalle tradizioni e le usanze turche, mentre con Recep è un uomo del sud, anche nei modi di fare, completamente diverso da Selim.»
La dottoressa, interpretata dall’attrice Serena Lauro, ad un certo punto della storia prova a dividere i due fratelli, ma non ci riesce…
«Non ci riesce, infatti, perché ad un certo punto ,alla fine dello spettacolo, lei sparisce, mentre i due fratelli ritroveranno il loro legame che non è andato perduto, nonostante lo screzio di doversi dividere la stessa donna. È un pretesto per parlare di culture diverse, vissute nella stessa famiglia, che vengono fuori in maniera anche più violenta e più forte perché si intersecano nelle relazioni che si trovano all’interno della stessa famiglia.»
Nel testo si parla anche di emigrazione…
«Si però è un tipo di emigrazione di gente di un certo livello sociale che si integra perfettamente nel Paese che li ha accolti, la Svezia. Il padre fa l’attore, il figlio il medico. Cose molto rare in altri Paesi europei come ad esempio l’Italia.»