Al via, al Ridotto del Mercadante di Napoli, la rassegna Italia Svezia 2-2, un ciclo di quattro spettacoli di nuova drammaturgia al femminile, due di autrici italiane e due di autrici svedesi, che si propongono di gettare uno sguardo sull’Europa attuale, indagando i sentimenti, le passioni, i sogni, i conflitti esistenziali, tra nativi e immigrati, svedesi, turchi, italiani, iracheni.
Si parte il 3 Febbraio con Sueño #4, testo e regia di Sara Sole Notarbartolo, interpretato da Cristina Donadio, Valentina Curatoli e Raffaele Balzano. «Nelle visioni notturne – scrive l’autrice – viviamo sospesi fra dubbio e reale. Sueño #4 si apre con un piccolo omaggio alla riscrittura de “La vita è sogno” che fece Pasolini in Calderon. In una città forse del Sud Italia, Ninetta è in partenza. Si addormenta; sua madre Morgana – un miraggio – la sveglia per aiutarla a ricordarle il motivo per il quale è lì. Così Ninetta vede il suo Pepe partito per la guerra, il padre scomparso, il fratellino Paco». Nonostante la bravura degli interpreti, soprattutto della sempre grande Cristina Donadio, il testo appare però sfuggente, criptico e sostanzialmente piatto.
Di tutt’altro tenore il sorprendente Fine Famiglia di Magdalena Barile con la regia di Aldo Cassano, interpretato da Matteo Barbè, Natascia Curci, Nicola Stravalaci e Debora Zuin. Si tratta di una satira feroce, ironica e dissacrante delle dinamiche familiari: una famiglia “tradizionale” (tema quanto mai attuale) con una madre fin troppo ingombrante, si ritrova per la cena di Natale, prima che i due figli vadano via per le proprie strade. Straordinari gli interpreti, intelligente la regia, gustosa la scelta musicale molto presente in quello che l’autrice stessa ha definito una sorta di “Natale In Casa Cupiello” del secondo millennio.
Prossimi appuntamenti della rassegna, La morte è un punto di Katarina Carlshamre, il 5 Febbraio e La tua Istanbul di Mia Törnqvist il 6.