Sia, Birdy, Lorde, quante eroine ha Shari, la stella di soli 13 anni che è salita sul palco e al pianoforte ha emozionato i giudici e il pubblico della trasmissione tv “Tu si que vales” con la sua voce. Oggi, a pochi mesi da quell’esordio, Shari è una protagonista della musica italiana, visto che la Warner l’ha scritturata e lancia questa settimana il suo omonimo EP con le sue cover che l’hanno resa famosa “The sound of silence” e “Imagine”.
Vuoi presentarti ai nostri lettori?
«Sono nata nel 2002 a Monfalcone in provincia di Gorizia ma vivo a Udine. Il mio nome i miei genitori mi han detto di averlo scelto solo due giorni prima del parto. Sono stata sempre interessata alla musica e al canto in lingua inglese. Lo so che Elisa è del mio stesso paese, ma non l’ho mai conosciuta se non a qualche sagra paesana.»
Cosa ti piace di questo lavoro?
«continuo a studiare ovviamente, faccio la terza media e il massimo che mi è stato chiesto dai professori è di cantare a scuola. Quindi continuo a fare la vita di sempre, anche se spero di non svegliarmi mai da questo sogno. Di solito non realizzo quello che mi accade, spero non mi succeda tutto d’un botto.»
Non dirmi che però la tua popolarità anche sui social network non è schizzata…
«Sì ovviamente, uso molto Instagram dove ci sono poche parole in verità…mi fa strano che ci siano dei ragazzi che mi scrivono all’improvviso “ti amo”, ma come, se non mi conosci nemmeno?»
Sei autodidatta?
«Sì, The Sound Of Silence l’ho sentita in un supermercato e tornata a casa ho pensato: però, carina questa canzone. Ho cercato le note su Internet e l’ho riarrangiata.»
Perché canti in inglese?
«Non lo so, mi riesce più semplice, le mie idole sono tutte straniere. La prima cantante che volevo vedere dal vivo era Selena Gomez, che però si esibiva in una discoteca e i miei non mi hanno mandato. Se continua così chiaramente devo decidermi però a cantare in italiano. Se andassi a Sanremo, che è un altro dei miei sogni, dovrei sicuramente cantare nella mia lingua.»
Come è stato fare il tour con Il Volo?
«Sono stati tutti molto carini con me e mi hanno insegnato tanto. Io faccio una partecipazione nel loro show, cantando una canzone che è inclusa nel loro disco per il mercato estero, The Best Day Of My Life.»
Cosa vorrai fare ora nel mondo della musica?
«Voglio pubblicare le mie canzoni scritte da me, sempre in inglese. Parlano di me e di quello che mi succede, anche di cose brutte come ad esempio di un’amica che ho perso. Cioè non è che è morta, non siamo più amiche! E poi sarò ospite del finale del tour de Il Volo il 4 luglio all’Arena di Verona.»