Guardare Alessandra Amoroso che alla presentazione del suo nuovo disco balla e canta sul playback delle sue canzoni è un momento rivelatorio. Anzitutto si capisce quanto sudato sia questo Vivere a Colori, il nuovo capitolo della carriera della star italiana lanciata da un talent di 8 anni fa. Perché la Amoroso la vive proprio la sua musica, ci crede, ci affonda l’anima e la fa vedere al suo pubblico. Le centinaia di persone che la aspettavano per l’evento al Palazzo Lombardia di Milano l’altro giorno lo sanno bene. Il resto del pubblico potrà non “sposare” in toto il buonsentimentalismo di quella che lei chiama “Big Family” ma bisogna dare atto alla cantante leccese che quello che ha creato in anni di intense interpretazioni in giro per l’Italia (e dall’anno scorso anche in Sud America) ha dell’incredibile.
«Il pianto non è un segno di debolezza. È un modo per comunicare, per farmi vedere come sono, non ho paura di piangere in pubblico. Sono fatta così. Mi trovo giusta per cantare le canzoni un po’ tristi, del resto le ballate sono state sempre un rifugio. Ma con questo disco ho cercato, anzi abbiamo cercato, di dare un sapore più ampio alla musica, un qualcosa che si potesse cantare e ballare allo stesso momento».
La nuova Amoroso parte anche dalla copertina di Giovanni Gastel, il famoso fotografo di moda, che le ha costruito un’immagine nuova e quasi sensuale: «Sono sempre stata un maschiaccio e a volte non mi rivedo in queste vesti. Ma era arrivato il momento di far vedere anche altro di me, una dimensione più femminile e matura. Non ho bruciato le tappe, sto solo crescendo».
Positività
A partire dal titolo per arrivare a tutti gli autori che hanno lavorato al nuovo disco (Tiziano Ferro, Federico Zampaglione, Elisa, Daniele Magro) si respira positività. La cantante, a pennarello, ha scritto anche sul materiale pubblicitario un incitamento a vivere a colori “con gioia”. Con tutto quello che ci succede attorno? «Ci metto la faccia ed è importante che lo faccia ancora una volta. Cerco di arrivare sempre con il sorriso, volevo essere una macchia colorata in questo nero che c’è attorno».
La “raccolta”
Non è un caso quindi, che un’artista così amata e “intensa” stia cercando di farsi conoscere anche all’estero. La Sony Latino America ha il suo album in spagnolo come priorità dell’anno. Ha fatto già lunghe giornate promozionali in Messico (dove è stata top 10) e Argentina. «C’è tanta voglia reciproca di conoscersi, da parte mia e da parte loro – dice ora che è tornata a dedicarsi al pubblico di casa sua – e devo dire che i latini sono fantastici con me, sono rispettosi ed entusiasti».
La dimensione del mercato è talmente vasta (e profittevole, aggiungiamo) che per esplodere ci vorrà tempo, ma alla Sony Italia dicono che sono anni che nessun italiano è in lancio così grande da quelle parti. «Ho studiato lo spagnolo e mi sono dedicata a questo progetto estero nel tempo e nelle energie, ma non c’è bisogno di fare i fighi e sbandierarlo ai quattro venti. Sto costruendo la mia strada. Come in Italia, io zappo e raccolgo, zappo e raccolgo…» dice mimando il gesto.
Per l’anteprima del tour del disco bisognerà aspettare maggio. Ci saranno due date speciali (Palalottomatica di Roma il 27 e Mediolanum Forum di Milano il 30) e poi un tour di riconciliazione col proprio pubblico. «Sono stata lontana e ora è tempo di dedicarmi alla mia gente, ho proprio voglia di cantare a tutti queste nuove canzoni», conclude.